giovedì 29 aprile 2010

Agrifiera di Pontasserchio

L'Agrifiera di Pontasserchio è una delle fiere agricole più simpatiche ed interessanti di tutta la provincia pisana. Si svolge ai piedi dei monti pisani all'interno del Parco della Pace e la bellezza di questo luogo ha sicuramente contribuito al successo di questa manifestazione ormai centenaria.
Agrifiera Pontasserchio Pisa Toscana
Se capitate da queste parti vi consiglio di visitarla possibilmente con bambini che si divertiranno di sicuro. All'interno si trova un po di tutto: vi sono spazi aperti dedicati al maneggio dei cavalli, esposizioni di piante ornamentali o da frutto, macchine agricoli, attrezzi da giardinaggio e svariati capannoni e chioschi che espongono le loro mercanzie.
Agrifiera Pontasserchio Pisa Toscana
Non mancano i luoghi dove rifocillarsi e le bancarelle di prodotti gastronomici. Quest'ultimi sono i più insidiosi; espongono i loro prodotti con subdole tecniche di merchandising e poi ti tentano con gli assaggini. E così che mi sono ritrovato a trasportare per la fiera un enorme pane di Altamura, una caciotta di pecorino ed una confezione di taralli.
Pane di Altamura
Il peso si bilanciava con i dépliant e brochure che trasportavo in una busta sull'altra spalla insieme ad un libro su come produrre la birra al quale mia moglie non ha potuto resistere. In effetti ci mancava proprio di iniziare a produrre birra perché vino, olio, frutti ed orto non bastavano!

La fiera, benché di chiaro spirito rurale, dedica anche spazio all'ecologia e molti stand presentavano il loro trittico di pannelli solari, fotovoltaici e generatori eolici. Vi erano anche le tegole fotovoltaiche che avevo già visto da qualche parte in internet e mentre le fotografavo sono stato bacchettato: "sarebbe meglio non fotografarle" mi ammonisce lo standista. Probabilmente si trattava delle prime tegole fotovoltaiche sociofobiche!
Tegole Fotovoltaiche
Tra gli eco-stand c'erano anche prodotti per il riscaldamente che esponevano termocamini e stufe anche in funzione ma in questa calda giornata erano un po snobbati. E poi soluzioni per la coibentazione degli edifici con la sovranità del legno e fibre vegetali.

Nel capannone principale, un percorso obbligato conduceva attraverso un bazar di bancarelle di ogni sorta, anche fuori tema: bigiotteria, prodotti per il trattamento dell'acqua, gli ubiqui prodotti Folletto, serramenti, e varie altre accozzaglie di oggetti e prodotti.

Le cose che più mi hanno incuriosito, ma io sono un caso  patologico, sono state l'associazione degli assaggiatori di olio extravergine di oliva, gli antichi attrezzi della civiltà contadina, un enorme cavallo con le zampe pelose, i piccioni addestrati e la ludoteca dove costruivano gli aquiloni, purtroppo aperta solo ai bambini.
Antichi Attrezzi ontadini
Agrifiera Cavallo
Agrifiera Piccioni Addestrati
Se vi può interessare la fiera rimarrà aperta fino al 2 Maggio e poi naturalmente negli anni a venire sempre in questo periodo.

domenica 25 aprile 2010

Dichiarazione dei redditi fai da te

Questi giorni sono davvero densi d'impegni e tra olivi da potare ed erba da tagliare non vedo la fine. Mi sono inoltre imbarcato, in una fase sempre più spinta del fai da te, nella compilazione della dichiarazione dei redditi mia e di mia moglie. Nel nostro caso ho optato per il modello 730.


Sul sito dell'Agenzia delle entrate si trovano i vari modelli da compilare in formato *.pdf con le relative istruzioni. Queste sono un malloppo di 84 pagine che vi sconsiglio di stampare se non disponete di alcuni barili di colore ciano (o di nero, se vi accontentate di stamparle in B/N).
Il modello, invece, dovete stamparlo, perlomeno le prime 4 pagine.
Mi rimangono alcuni dubbi sulla compilazione che spero di risolvere magari con l'aiuto di qualche lettore commercialista. Ad esempio cosa bisogna indicare come sostituto d'imposta per un coltivatore diretto ?

Upgrade del 1 Maggio 2010
Per chi vive nella zona dell'Alta Valdera ricordo che i tributi pagati al Consorzio di Bonifica Val d'Era sono deducibile. Immagino che in analogia lo siano anche i tributi di bonifica pagati in altre aree di Italia. Per verificare controllate sui relativi avvisi di pagamento.
Naturalmente di spese detraibili e deducibili ce ne sono tante altre ma di queste non se ne parla mai.

sabato 17 aprile 2010

Banda larga senza fili nelle aree rurali

Oggi sono felicissimo. Dopo anni di attesa finalmente anch'io, in questa sperduta ma meravigliosa collina toscana, ho la banda larga.

Non larghissima, intendiamoci, ma abbastanza per non dovermi lamentare e per potermi addentrare in aree del web che in passato evitavo accuratamente. Dello streaming ne avevo solo sentito parlare ed evitavo foto, video e quei siti sfarfallanti pieni di gadget. Oggi volto pagina e mentre mia moglie si sfoga su youtube recuperando tutto ciò che non aveva visto negli ultimi anni (e se continua così forse ci riesce in pochi giorni!) ho voluto verificare la velocità della connessione.

Ecco il risultato del test eseguito con uno dei tanti strumenti che il web mette a disposizione e che senz'altro conoscete già. Ben 2,5 Mbit/sec nonostante mia moglie fosse alle prese con youtube.


Ad ogni modo, se a qualcuno dovesse servire, vi lascio il link per testare la linea: broadband speed test

Tutto questo grazie ad Elettropiccoli e non certo a Telecom o i nuovi operatori Wimax che a gran fatica ampliano la copertura dei loro servizi. Stranamente sembra che si espandano in tutte le direzioni evitando proprio la mia.

Di realtà come Elettropiccoli ce ne sono diverse in Italia. Si tratta di piccoli provider che vanno a coprire i buchi lasciati dalle grandi compagnie telefoniche in quelle aree suburbane o rurali dove portare internet a banda larga risulta poco conveniente dando luogo al fenomeno del Digital Divide.

Queste piccole realtà si danno un gran da fare piazzando le loro antenne su pali, torri e campanili delle chiese. Per ricevere il servizio è necessario installare un'antennino sul tetto dell'abitazione che veda una delle loro antenne. La trasmissione avviene senza fili, in radiofrequenza, con velocità nominali in download attorno ai 4 Mbit/sec. Non ci sono restrizioni per cui si possono usare Voip, P2P e quant'altro.

I prezzi sono un po superiori rispetto alle linee ADSL dei vari big e si spendono 30 euro al mese più 200 euro per l'installazione ma il servizio è ottimo ed in caso di problemi si ha il privilegio di parlare direttamente con il titolare e non con la signorina Peppina del centralino.

Ammesso che in qualche area rurale sia disponibile la linea ADSL a filo, il mio suggerimento è di evitarla per svariati motivi. Innanzitutto in funzione della distanza dalla centrale, rispetto alla velocità nominale, si ha un decadimento delle prestazioni ed una ADSL da 7 Mbit/sec risulterebbe poco superiore ad una ISDN. In secondo luogo il doppino che corre per centinaia se non migliaia di metri sarà esposto a svariate insidie che ne pregiudicheranno il funzionamento. La mia linea telefonica, ad esempio, è spesso guasta a causa del maltempo, del vento, di rami che cadono ed addirittura a causa di animali che rosicchiano i fili. Insomma wireless in campagna ha i suoi vantaggi.

venerdì 16 aprile 2010

Attrezzi agricoli elettrici a batteria

Per la gestione di un tipico terreno agricolo collinare coltivato ad olivi, vigneti e frutteti sono necessari diversi mezzi ed attrezzi agricoli. Parlando di quelli minori l'elenco degli attrezzi indispensabili comprende decespugliatoremotosegacesoie, oltre naturalmente a zappe, vanghe, rastrelli, etc.

Mi riferisco, naturalmente, a terreni di pochi ettari perché per dimensioni superiori la gestione delle coltivazioni può essere più meccanizzata.

Come lamentavo in un mio precedente post, gli attrezzi agricoli a motore sono in generale fastidiosi e poco salubri. Tuttavia negli ultimi anni si sta diffondendo una nuova generazione di attrezzi più ecologici che costituiscono una buona alternativa per chi dovesse rinnovarli. Si tratta di dispositivi elettrici a batteria prodotti da prestigiosi marchi quali PellencFelcoInfacoCoimaCampagnola ed alcuni altri.

Non ho avuto, fin'ora, la possibilità di provarli singolarmente tutti ad eccezione delle cesoie Pellenc e Felco che mi sono sembrate veramente di livello professionale ed in grado di accrescere la produttività nella potatura risparmiando fatica e dolori alle articolazioni della mano. Ho avuto modo anche di provare alcuni agevolatori per la raccolta delle olive con esito meno convincente ma di questo ne parlerò più approfonditamente in futuro.

L'assortimento di prodotti è abbastanza vasto e ciascun produttore può vantare attrezzi ed elementi particolarmente interessanti tanto che orientarsi non è affatto semplice. Personalmente sono attratto dai prodotti della Pellenc per le seguenti ragioni:

Assistenza - La sede della Pellenc Italia si trova a Siena e per me è ragionevolmente vicino. Vi sono inoltre dei rappresentanti di zona e rivenditori. Trattandosi di strumentazione preziose (anche per il costo) con parti soggette ad usura, la possibilità di disporre di una buona assistenza è un elemento fondamentale.

Assortimento dei prodotti - Dispongono di un assortimento di prodotti che può soddisfare tutte le esigenze. Potendo scegliere ritengo che, sia per la conoscenza dei prodotti da utilizzare, sia per l'eventuale assistenza, trattare con un unico marchio possa costituire un vantaggio.

Sinergie dei prodotti - Un altro elemento interessante è la possibilità di impiegare il medesimo pack di batterie per tutti i diversi attrezzi. Il vantaggio è di tipo economico ma anche, per così dire, logistico, in quanto non ci si ritrova con molteplici pack di batterie da gestire. Inoltre le batterie vengono utilizzata sostanzialmente tutto l'anno e questo fatto ne garantirà una miglior efficienza.

Naturalmente questi sono elementi in parte soggettivi ed ognuno dovrà valutare nel suo caso specifico i prodotti che ritiene più convincenti.

Il cuore energetico degli attrezzi Pellenc è il Pack Batterie. Queste sono fissate ad una imbracatura e disponibili in varie tipologie con caratteristiche differenti. E' il fardello che bisogna sopportare in cambio di attrezzi più leggeri e meno inquinanti.


Ad oggi, Pellenc dispone di varie soluzioni per il Pack Batterie ed i parametri fondamentali da tener presenti sono il peso e l'autonomia.


L'autonomia dipende dall'uso dei vari attrezzi e dalla loro tipologia.
Ecco allora una carrellata di attrezzi con le loro caratteristiche.

DECESPUGLIATORE




SEGHE DA POTATURA






SEGHE CON PROLUNGA

TAGLIASIEPI

CESOIE




Esistono altri prodotti che fanno parte della gamma Pellenc come l'agevolatore per la raccolte delle olive,  la legatrice e le cesoie per le viti.

Veniamo alla nota dolente, i prezzi. Rispetto ai prodotti tradizionali con motore a benzina i prezzi sono decisamente superiori. Ad esempio una buona motosega da potatura tipo quella prodotta da Komatzu o un buon decespugliatore come il Tanaka costano grossomodo 400 euro. Per gli analoghi attrezzi prodotti da Pellenc si spendono oltre i 1000 euro e poi va aggiunto il Battery Pack con costi da 500 euro in su.

Prezzo a parte tutti gli altri aspetti mi sembrano decisamente vantaggiosi: assenza di rumore, poche vibrazioni, assenza di fumi, manutenzione minima e pesi ridotti degli attrezzi.


lunedì 12 aprile 2010

I mezzi agricoli che rompono... la quiete delle campagne

Tempo addietro raccontavo con romanticismo dei profumi e dei suoni della vita in campagna. Parlavo anche dei sapori e delle bellezze, un tripudio per i 5 sensi. L'incantesimo tuttavia svanisce quando si gira la chiave del trattore.

Quando accendo il vecchio Fiat a cingoli le sbuffate di fumo nero mi soffocano e il frastuono mi stordisce. Il gatto si rintana a debita distanza e se potessero scapperebbero anche le piante. Una giornata sul trattore è massacrante per l'ambiente ma sopratutto per me, anch'io creatura dell'ecosistema da difendere.

Il mio cingolato non è nemmeno uno dei casi più disperati e nelle campagne attorno si incontrano mostri meccanici preistorici.  Non va meglio con gli attrezzi minori come motoseghe o decespugliatori. Quest'ultimo è il più fastidioso. Produce un ronzio con andamento sinusoidale come quello di un calabrone che ti gira intorno alla testa sfiorando le orecchie, ma più esasperante ed intenso. E' uno degli attrezzi indispensabili del contadino ed anche il preferito del mio vicino di casa. Come tutti i bravi contadini va a letto con le galline e si sveglia con il gallo. Alle 5 del mattino è già in piedi, pieno di energie e voglia di fare e... sgrang  zzzzZzzzz zzzzZzzzz  ...    
da la via al suo arnese prediletto rompendo (e questo è sicuro!) l'incantesimo della quiete mattutina e dei delicati cinguettii.

Le macchine agricole, in generale, oltre che fastidiose, sono inquinanti e poco salubri per chi le utilizza.
Per operare richiedono potenza ed autonomia ed i combustibili liquidi, con un contenuto energetico per unità di peso 80 volte superiore alle migliori batterie elettriche, continueranno ad alimentarle per i prossimi anni.

Tuttavia iniziano a comparire sul mercato alcuni attrezzi a batterie come cesoie e seghe da potatura,  legatrici, decespugliatori ed agevolatori per la raccolta delle olive. Di questi arnesi ne parlerò in un prossimo post.

Per i trattori bisognerà ancora aspettare perché ad oggi vi sono solo alcuni modelli sperimentali ad idrogeno o ibridi ed alcune idee che ci permettono di intravedere un futuro diverso.

Concept di trattore per filari con "pilota automatico".

Trattore ad idrogeno New Holland

martedì 6 aprile 2010

La qualità dell'acqua e le incrostazioni

Ogni settore "acquifero" è sviscerato ed analizzato per risparmiare il prezioso elemento. Tra le varie questioni vi è anche quella di utilizzare i famigerati "riduttori di flusso".


Nel comune in cui abito, a causa della durezza eccessiva dell'acqua, i riduttori di flusso, raccomandati per ridurre il consumo di acqua, si intasano  per le incrostazioni di calcare e probabilmente se non praticassi un minimo di manutenzione periodica a suon di anti calcare si formerebbero delle stalattiti da fare concorrenza alle grotte di Postumia.
A causa delle perdite di portata, dovute alle incrostazioni, accade anche che la caldaia non "senta" la chiamata di acqua calda creando disagio e spreco di acqua.


Il problema è legato alle caratteristiche dell'acqua. La qualità dell'acqua, dalle mie parti, è ottima, almeno questo è quanto afferma la società Acque SpA. Proviene da alcuni pozzi ricavati nella falda alluvionale del fiume Era ad una profondità tra 10 e 50 metri. L'acqua scorre in un letto di ghiaia e sabbia separato dagli strati più superficiali da uno strato di argilla che la protegge anche da fenomeni di inquinamento. Ha una salinità medio alta con residuo fisso a 180 °C di circa 650 mg/litro ed una durezza di 49 °F. Quest'ultimo valore è responsabile di fastidiose incrostazione su rubinetti e diffusori della doccia e sicuramente mette a dura prova alcuni elettrodomestici e la caldaia.  Le acque dure inoltre rendono meno efficaci i saponi e detergenti richiedendone quantitativi superiori.


Con questi valori di durezza converrebbe forse installare un addolcitore che tuttavia è un dispositivo costoso, ingombrante, che richiede manutenzione se non altro per il ripristino del sale e genera dei consumi elettrici aggiuntivi. Non ultimo potrebbe diminuire la portata di acqua.
Pare inoltre che un addolcitore non gestito con estrema attenzione possa creare più danni che benefici e che comunque non renda l'acqua più potabile, anzi, spesso ne pregiudica la salubrità.

Forse mi tengo le incrostazioni!!!


Ragionando sul problema delle incrostazioni e della durezza avevo anche ipotizzato di miscelare l'acqua dell'acquedotto con quella piovana. Questa, infatti, in origine è pura e leggera come l'acqua distillata. Purtroppo attraversando l'atmosfera raccoglie diversi inquinanti che incontra nell'aria che la rendono non potabile. E' anche vero, però, che questo fenomeno potrebbe riguardare maggiormente le aree industriali ed i centri con maggior densità di popolazione e con buona probabilità nella zona in cui abito, prevalentemente rurale, potrebbe incidere marginalmente.
Se così fosse, potrei miscelare in una vasca di raccolta, l'acqua dell'acquedotto e quella piovana dimezzando le percentuali di sostanze disciolte ed ottenendo un'acqua più pura. A valle della cisterna sarebbe necessario interporre una pompa di spinta.


Se può esservi utile, per valori inferiori a 25°F, l'addolcitore non è necessario ed i riduttori di flusso diventano assai efficaci!!!

Vorrei chiedere ad Acque SpA perchè non l'addolciscono loro tramite un'unico impianto centralizzato piuttosto che obbligare migliaia di famiglie a provvedere con migliaia di addolcitori ma forse è un'idea balorda.

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