Con la raccolta e frangitura delle olive oramai al termine è anche il momento di bilanci. Naturalmente in questa analisi considererò dei dati medi relativi all'area delle Colline Pisane ed ipotizzando la gestione di un piccolo appezzamento di terreno a gestione familiare in regime di coltivazione biologica. Per grandi coltivazioni le cose sono assai diverse.
Torniamo allora al nostro piccolo uliveto e visto il periodo iniziamo i nostri ragionamenti a partire dalla raccolta eseguita in modo tradizionale a mano.
- In media da un albero si ricavano 15 kg di olive.
- In una giornata si raccolgono circa 90 kg di olive, circa 6 piante.
- Con queste ipotesi, nel periodo di raccolta, che và dal 15 ottobre al 15 dicembre, per un totale di 60 giorni di calendario si potrebbero raccogliere 5.400 kg di olive (90kg x 60gg). Tuttavia l'autunno è anche un periodo piovoso. Osservando i dati storici delle precipitazioni ci si rende conto che di giorni utili per la raccolta ne rimangono assai meno. In provincia di Pisa piove circa 10 giorni al mese e quindi si può raccogliere solo 40 giorni con un raccolto di 3.600 kg (circa 240 piante).
Naturalmente il lavoro non finisce con la raccolta. Le olive, raggiunto un certo quantitativo, andranno portate al frantoio. Conviene farlo settimanalmente trasportando da 300 a 400 kg di olive alla volta. In questo modo, oltretutto, le olive non resteranno troppo a lungo nelle cassette con il rischio di ammalorarsi.
Approfitto per ricordare che è bene riporre le olive in cassette grigliate accatastandole in un luogo arieggiato ed asciutto.
Dobbiamo quindi mettere in conto di andare a frangere 8, 10 volte. In termini di tempo, dal momento che andare a frangere porta via quasi mezza giornata, significa altri 4, 5 giorni di lavoro (o più che altro di attesa!!!).
Al frantoio, il dato che si attende con una certa trepidazione, è quale sarà la resa in olio. E' un valore che può variare sensibilmente. Dalle mie parti oscilla dal 10% al 16% ed in media si assesta sul 13%.
Continuiamo con la nostra analisi.
- Il rendimento delle olive è mediamente del 13%, ciò significa che quei 3.600 kg di olive, una volta franti, si trasformeranno in 468 kg di olio extravergine di oliva.
- Il costo di frangitura è di circa 16 euro per 100 kg di olive quindi il costo complessivo di frangitura sarà di 540 euro.
- L'olio di oliva ha un peso specifico di circa 0,914 kg/litro, infatti galleggia sull'acqua!. Ciò significa che i 468 kg di olio, equivalenti a circa 512 litri di olio, potranno essere venduti al frantoio a circa 7 euro/litro incassando 3.584 euro.
Quest'ultima cifra dovrebbe ripagarci anche del lavoro e di alcuni costi sostenuti durante l'anno. Giusto per completare il ragionamento ipotizziamo di impiegare 20 giorni per la potatura, 5 giorni per la pulizia del terreno, altri 5 giorni per i trattamenti. Aggiungiamo inoltre un costo forfettario di 600 euro per i consumi, ammortamenti dei mezzi, etc.
Il risultato è il seguente. A fronte di 75 giorni di lavoro (pari a circa 3,4 mesi lavorativi) si ricavano 3.584 euro dalla vendita dell'olio avendo sostenuto costi per 1.140 euro con un utile di 2444 euro. Il guadagno mensile è di soli 718 euro!!! Pochino vero !? Bisogna allora mettere in atto delle strategie per migliorare questi risultati. Ne parlerò in un prossimo post.
Post correlati:
Sono molto interessato alle strategie per migliorare i risultati. Le hai già pubblicate?
RispondiEliminaCiao e grazie
Giancarlo
Ciao Giancarlo, e grazie del tuo commento. Trovare i modi per ottimizzare la produzione e scriverlo è un impegno abbastanza ambizioso. Mi sto prendendo ancora un po di tempo anche per analizzare alcune possibilità. Prego tutti di portare un po di pazienza.
RispondiEliminaCiao e a presto.
vorrei sapere perchè nei supermercati trovo l'olio extra vergine a 3,75 €/litro. Cosa c'è in questo olio? Grazie
RispondiEliminaCiao Anonimo, la tua è una semplice domanda che richiede una risposta complessa ed informazioni che io non ho. Credo e mi auguro che nella bottiglia da 3,75 €/l ci sia olio di oliva. Sono anche convinto che i grandi produttori di olio riescano ad abbattere i costi di produzione. Ma quando sugli scaffali si trovano oli extra vergine troppo a buon mercato può quantomeno insorgere qualche sospetto. E' recente lo scandalo degli oli deodorati che dalle analisi è risultato interessare proprio gli oli più economici. Ci sono naturalmente tante variabili in gioco, la provenienza delle olive, la severità dei trattamenti, i tempi di stoccaggio prima della frangitura e la frangitura stessa.
RispondiEliminaDisponendo del mio olio, non trattato e franto a freddo pochi giorni dopo la raccolta evito accuratamente gli oli del supermercato perché non mi fido e non mi piacciono, almeno quelli che ho assaggiato.
Un saluto.
Ciao. post interessante, ma non ho ben capito la dimensione di questo uliveto. Sono solo 6 piante?
RispondiEliminaCiao Anonimo. Non si tratta di solo 6 piante ma di 6 piante al giorno per 40 giorni lavorativi. Quindi circa 240 piante. Ciò equivale grossomodo ad un uliveto di un ettaro (un quadrato di 100 x 100 metri).
RispondiEliminaCiao Massimo, complimenti intanto per il blog!
RispondiEliminac'ho un uliveto di quasi 12 ha con circa 1700 piante. Secondo te è una quantità sufficiente per avviare un'attività?
Ciao Anonimo, certamente puoi aprire un'attività. Il problema (provo ad interpretare la tua domante) è capire se puoi viverci da quella attività. Questo dipende da molte variabili (tipo di terreno, stato delle piante, disponibilità di mezzi agricoli, mercato dell'olio di oliva nella tua zona, etc) ma anche dalle tua dedizione e dalle tue aspettative.
RispondiEliminaMi sono imbattuto nel tuo blog. Un modo per migliorare la resa non sarebbe quella di vendere la legna potata? Lasciar crescere un paio di piante per poter aumentare la raccolta della legna. Avere un impianto che riscaldi l'ambiente con la legna. Sono pensieri
RispondiEliminaCiao Max, ma il tuo calcolo di produzione nel post si riferisce a un uliveto giovane? Di quanto?
RispondiEliminaCredo che un uliveto secolare abbia già una resa diversa.
Ciao Peppe, in effetti è sempre difficile parlare di medie perché ci sono tantissime variabili (stagionalità, cultivar, pratiche culturali, età dell'impianto, etc). Nel calcolo ho considerato un uliveto ben tenuto con piante nel pieno della produzione con età attorno ai 15 anni e qualità prevalentemente pendolino, frantoio, leccino e qualcun altra che sono diffuse qui in Toscana. Alla luce di quanto ho raccolto quest'anno direi che sono stato fin troppo ottimista.
EliminaUn saluto
Vorrei sapere se è possibile aprire un'azienda agricola con un Oliveto di tre ettari (a Buti).in realtà vorrei acquistarne uno con un rustico e sto valutando la possibilità di produrre olio per pagare il mutuo.A chi mi potrei rivolgere per uno studio di fattibilità?
RispondiEliminaUn po dipende dalle qualità la Coratina tipica della puglia da un sapore piu amaro xche piu ricca di polifenoli
RispondiElimina