mercoledì 31 dicembre 2008

Miglior sistema anti-intrusione

Nel precedente post (Animali buoni ed animali cattivi) suggerisco di dotarsi di un pipistrello ed un gatto per difendere casa da insetti ed altri esseri fastidiosi. Ho omesso il cane, che colloco ovviamente tra i buoni, in quanto è un alleato speciale. Un cane è un ottimo deterrente per animali di media e grossa taglia come volpi e cinghiali. Ma risulta anche particolarmente efficace per allontanare le temibile bestie a due zampe. In questo non ha rivali.

Rispetto ad un qualsiasi sistema di sorveglianza il cane non è soggetto ad avarie. Al più può verificarsi qualche piccolo malfunzionamenti quando azzanna la postina o non mostrarsi affiatato con gli altri membri del team.
In particolare manifesta una certa rivalità col gatto ed a sua volta il gatto con il pipistrello. Di questo ne beneficerà l’intero team che resta vigile e pronto ad intervenire.

Esistono vari modelli di cani, sceglietene uno a vostra immagine e somiglianza, cosa che probabilmente fareste ugualmente anche senza il mio suggerimento!


Illustrazione: Mirna Radovanovic

sabato 27 dicembre 2008

Animali buoni ed animali cattivi

Lo so, ad eccezione di alcuni umani, non esistono animali cattivi! E comunque gli studiosi ci insegnano che, anche se fastidiosi ed insopportabili, come le mosche o le zanzare, fanno parte di un delicato ed a volte insospettabile equilibrio. Se incrinato può portare a devastanti sciagure.
Da tempo anche i lupi sono stati riabilitati ed in alcuni documentari ho udito parole compassionevoli persino per lo squalo tigre, lo spazzino dei mari. Poverino, con lo schifo che ci buttiamo dentro!

Spero, tuttavia, che anch’ora non vi siano evidenti prove dell’utilità della Galerucella dell’Olmo. Un innocuo (…!) coleottero ghiotto delle foglie dell’olmo che ha invaso casa mia. Ho dovuto segare tutti gli olmi per debellarle.
Nell'immagine sotto potete ammirarne un esemplare (la foto è presa da questo link dove potete trovare alcune interessanti informazioni su olmi e l'insettino in questione)


Quello dell’uomo con gli animali è un rapporto difficile e spesso contraddittorio. Ma in campagna, non si possono avere troppi sentimentalismi e bisogna difendersi. La casa deve essere blindata. Oltre alle provvidenziali zanzariere conviene limitare la vegetazione attorno, creando un anello difensivo. No Martini, no party! Insomma che tarli e formichine scavino altrove.

Oltre alla difesa passiva conviene mettere in atto quella attiva. Indispensabile è munirsi di un gatto. Un gatto non è una specie di peluche che fa le fusa sul divano; è una macchina da guerra. Non sopporta oggetti in movimento sia che si tratti di insetti che di lucertole per non parlare di topi.

Altro animale alleato è il pipistrello. E’ vero sembra un topo con le ali ma d'altronde anche uno scoiattolo è un topo con la coda pelosa!
In una fiera in Toscana, della quale mi sfugge il nome, erano addirittura in vendita. Pipistrelli di una razza speciale ancora più voraci di insetti. Bastava installare la gabbietta vicino a casa per farlo entrare in azione.
Prima di affezionarvi troppo al pipistrello, controllate che non parli in rumeno. In tal caso disfatevene, potrebbe essere la specie cattiva!

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Vivere tra cinghiali

Il titolo fa pensare ad una metafora sugli uomini rozzi che condividono l’esistenza con donne fragili e sensibili. In questo caso, tuttavia, mi riferisco ai cinghiali veri, quelli pelosi che popolano le campagne toscane.

Mai, come quest’anno, sono stati così numerosi ed invadenti. Eppure vederli non è semplice! Si muovono principalmente nelle ore crepuscolari seguendo percorsi precisi, già collaudati, per raggiungere le loro mete più ambite: frutteti, vigneti, noccioleti

Mia moglie, che pare possa percepirne l'odore di selvatico, sostiene che arrivino alle 18,00 massimo alle 18,05. Più puntuali di me! Fino a notte inoltrata si intrattengono ingurgitando cibo e grugnendo.

A volte provo a scacciarli battendo le mani ma non sempre sortisco effetto. Restano lì incuranti, padroni del territorio, a consumare il loro pasto fino a sazietà per poi ritirarsi nella macchia.

I danni all’agricoltura possono essere ingenti! Una famigliola di cinghiali, poco prima della vendemmia, ha preso d’assalto la vigna lasciandomi soli pochi grappoli.
Così è con una certa soddisfazione (e pochi sensi di colpa) che assisto ai preparativi della marinata per il cinghiale in umido.

La carne andrà lasciata per almeno 12 ore annegata in vino e spezie varie.

Dovrà essere cotta a lungo con pomodoro ed olive. Servita con polenta sarà la mia rivincita!

giovedì 25 dicembre 2008

Caro vecchio bar


In un recente viaggio nei balcani mi sono immerso in un mondo simile. Grossomodo come il nostro ma allo stesso tempo diverso in quasi ogni sua parte. Non mi riferisco solo agli aspetti più scontati come alla lingua o al cibo, lì, anche i gatti sono leggermente diversi.

Nella città di Kikinda, nella Serbia orientale, dove ho trascorso un breve periodo, sono rimasto colpito dalla vivibilità del luogo. Una enorme piazza pedonale, decorata con aiuole e tigli, si estende per tutto il centro della città. Gli edifici sui lati ospitano negozi e bar che contornano quasi l’intero perimetro con invitanti dehors. La piazza è quasi sempre gremita di gente. Scambia due chiacchiere, sorseggia un caffè, socializza.
Anche in Italia ci sono le piazze, i negozi ed i bar ma salvo poche eccezioni il centro è più spesso costituito da una strada che taglia il villaggio in due. E' quasi impossibile passeggiare senza rischiare di essere arrotati da qualche automezzo, figuriamoci socializzare!. In quanto ai bar, ho la sensazione che si stiano trasformando in ricevitorie arredate con slot machine. Più che luoghi dove sorseggiare un caffè e socializzare assomigliano allo scantinato di un maniaco con pareti tappezzate di superenalotto e gratta e vinci. Sembrano progettati dallo studio Pacciani & Compagni di Merenda! Si beve giusto un caffè, tutto in un sorso, come se fosse una pillola.

L’arte di conservare

Da sempre l’uomo si è ingegnato per riuscire a conservare i cibi. Le tecniche sviluppate si basavano sull’osservazione. Gli alimenti si alteravano più o meno rapidamente se esposti al caldo o al freddo piuttosto che all’aria. La cottura, l’affumicatura, la conservazione al freddo e l’essiccazione furono sicuramente i primi metodi sviluppati. Sarà stato invece un caso fortuito quando l'uomo si accorse che anche in presenza di sale o zucchero la persistenza dei cibi migliorava. Oggi le tecniche si sono certamente affinate, ma basta bazzicare tra le campagne toscane per rendersi conto che le pratiche di un tempo sono ancora vive.

In un precedente post ho già raccontato della frangitura delle olive per la produzione dell’olio. L’olio stivato in coppi, oggi in contenitori d’acciaio, si mantiene a lungo senza deteriorarsi. La trasformazione dell’uva in vino è un’altra tecnica di conservazione attuale che ha le sue radici nel passato. L’uva, che altrimenti marcirebbe rapidamente si conserva anche essiccata (uva passa) o semplicemente appesa in un ambiente fresco e ben ventilato.

Responsabili del processo di decomposizione sono microrganismi (batteri, muffe, alghe) che proliferano prevalentemente nell’acqua e nel terreno. Sono loro che garantiscono la ciclicità della vita sul pianeta e sono loro che, nel processo di conservazione, vanno contrastati creandogli un ambiente ostile.

Una delle tecniche per conservare le olive, con la quale sono alle prese in questi giorni, è la salamoia. Ecco come si procede.

  • Raccogliere le olive. Devono essere sane, altrimenti si comincia subito male. 
  • Dopo averle ben lavate e snocciolate si ripongono in un contenitore con acqua. Questa và cambiata ogni giorno (anche più di una volta al giorno per i più volonterosi). 
  • Dopo una, due settimane si prepara una soluzione di acqua e sale (almeno 100 grammi di sale per ogni litro di acqua) e la si fa bollire per 15 minuti. 
  • Fatta raffreddare, si versa nel contenitore con le olive. 
  • A questo punto si aspetta ancora qualche mese rinnovando, di tanto in tanto, la salamoia. Le olive saranno gustose ed ottime per la preparazione di altri piatti. 

Nella tecnica della salamoia uno dei batteri più temibili e quello del botulino. Questo batterio è estremamente tossico per l’uomo. Per contrastarne la presenza bisogna creargli, come dicevo, un ambiente ostile. Il botulino prolifera in acqua a temperature comprese tra circa 4 e 100 gradi centigradi ed in assenza di ossigeno e teme l'elevata acidità e salinità. E noi è proprio con il sale che ne contrasteremo l’esuberanza. Ricordate però che la percentuale di sale deve essere elevata, oltre al 10%.Se non avete la pazienza di procedere correttamente, lasciate perdere, le olive si trovano anche al supermarket, sanno un po’ di … niente … ma si trovano sugli scaffali tutti i giorni dell’anno.

mercoledì 24 dicembre 2008

Il gioco delle tre tazze ed il pacco napoletano

,E’ un po’ di tempo che non mi capita più di vedere quegli oscuri figuri che praticavano il gioco delle tre tazzine. Si materializzavano in luoghi affollati, nelle piazze, nei mercati, all’uscita delle fabbriche ed erano subito circondati dalla gente ed alcuni polli che tentavano la fortuna. Allora, scommettevano 10.000 lire per azzeccare sotto quale tazzina fosse finito il fagiolo dopo una serie di acrobazie del figuro con mani e tazzine. Il fagiolo non si trovava mai sotto la tazzina su cui scommettevano! Dopo un certo numero di giocate ed un mazzetto di banconote incassate, il figuro, si dematerializzava e spariva con banchetto e tazzine lasciando un buco nella folla e soprattutto nelle tasche di qualche pollo.

Il pacco napoletano era ancora più sofisticato. Richiedeva lestezza di mano ma anche abilità psichiche per distrarti, confonderti e consegnarti un pacco vuoto.

Oggi, nel XXI secolo, il gioco delle tre tazzine ed il pacco napoletano sono sempre attuali. La tecnica è sempre la stessa, quella di illudere e confondere, perfezionata da una ulteriore strategia: quella dello sfinimento.

Prendiamo ad esempio il caso della telefonia mobile. Un pollo vuole cambiare profilo tariffario sperando di spendere meno.

L’illusione – “Che bello, quante offerte e promozioni …”
La pagina appare infatti attraente, ricca di colori, di menu, di immagine e banner. Il pollo è contento e speranzoso. Razzola beatamente becchettando qua e là.

La confusione - “… ma quante cavolo sono! ..”
Inizia a confrontare i vari profili tariffari, opzioni e promozioni. L’analisi è complessa. Tra scatti alla risposta, tariffazioni a tempo, roaming, call home, SMS, MMS, wap e TV si sente veramente perso. Il pollo è confuso e disorientato.

Lo sfinimento – “ … ma andate a quel paese, lascio le cose così come stanno!”
Il pollo è cotto. Rinuncia per sfinimento e continua a tenersi il profilo tariffario di sempre…si, quello che assolutamente non gli conviene.

La truffa non riguarda solo la telefonia fissa e mobile ma anche connessione ad internet, assicurazioni, abbonamenti TV, conti correnti e tanti altri servizi.

Un caso esemplare. I miei genitori hanno pagato per circa un anno l’abbonamento Alice ma utilizzavano FastWeb. L’abbonamento FastWeb comprendeva la TV di Sky Italia che non utilizzavano. Ora continuano a pagare la connessione FastWeb ma non hanno più il computer.
Confusi e spossati scelgono le tazzine sbagliate e ritirano pacchi vuoti.

Illustrazione: Mirna Radovanovic


sabato 20 dicembre 2008

Fai da te, per noia o per passione

C’è chi lo pratica per noia e chi per passione (mai per professione altrimenti sarebbe un lavoro!). Il fai da te o l’arte di arrangiarsi, spesso a nostra insaputa, ci impegna quotidianamente. E non mi riferisco soltanto al fai da te classico che regna nei bricolage. Ci sono le vacanze fai da te, i distributori fai da te, gli autolavaggi fai da te. Il fai da te a volte ti coglie anche di sorpresa come accade a quei mariti ingenui che escono dall’Ikea.
Così un po’ per noia un po’ per passione trascorriamo buona parte della nostra vita arrangiandoci tra kit di montaggio e self service. Non potevano mancare in rete (“Si sa che la gente dà buoni consigli …”) siti specializzati in consigli per uomini e donne soli alle prese con quasi tutto lo scibile umano.

Di recente mi sono imbattuto nella macchina per fare il pane, in un kit minieolico da 1,5 W con pale di 3 metri ed addirittura in un mini-frantoio mentre già da qualche anno, nei vivai, si trovano accanto a semi e piantine per l’orto tradizionale, quelle in formato mignon per autoprodurre piccoli pomodori-ni, melanzani-ne e peperoni-ni anche sul proprio balcone di casa al decimo piano in viale Zara a Milano. Insomma ci dobbiamo arrangiare in tutto: produrre energia, acqua calda, cibo, mobili … altro che sostituire una lampadina!

Con un po’ di nostalgia per il chiavi in mano, all inclusive, plug and play e global service mi congedo … oggi ho regalato a mia moglie una macchina da cucire ma niente paure, c’è il manuale di istruzioni!

sabato 13 dicembre 2008

TELELAVORO: Il capo cosa ci guadagna !?

Non sono uno psicologo - tuttavia, mi rendo perfettamente conto che di solito si intraprende una qualsiasi azione se c’è una motivazione. Ora, perché un datore di lavoro dovrebbe concedere ai propri dipendenti di lavorare da casa ? Cosa ci guadagna ad abbandonare un modello organizzativo ben collaudato per avventurarsi in un terreno ancora sconosciuto?
Prima di suggerire delle motivazioni (un tornaconto) è forse meglio rimuovere i timori. Le paure ed ossessioni possono essere tante e di varia natura. Proviamo a passarle in rassegna nella speranza che, come suggeriscono gli psicologi, anche prendere coscienza del problema aiuti a ridimensionarlo.

Agorafobia. Questa è una delle angosce maggiori. L’idea di trovarsi con una enorme sede di lavoro vuota non è facile da accettare.
Possibile soluzione: vendere la sede di lavoro. Al suo posto potrà nascere un parco botanico o un night club.

Sindrome da abbandono e paura del buio (ignoto). Entrare in azienda e ricevere quei saluti un po’ timorati ed ossequiosi dai propri subordinati è una grande gratificazione. Scherzi a parte, l’azienda è anche un ambiente sociale nel quale ci si colloca e si afferma la propria posizione anche in virtù della propria fisicità. Il portamento, la disinvoltura, il gusto nel vestirci, la cura di noi stessi sono fattori determinanti nel sentirci piu' a nostro agio nel ruolo che ci siamo ritagliati. Con il telelavoro l’ambiente sociale (azienda) si trasforma in qualcos’altro, diverso, dove vigono parametri e valori assai differenti.
Possibile soluzione: l’uomo intelligente ha una grandissima capacità di adattamento. Diverso, non significa che sia peggio!

Intolleranza frustrazionale. Se il dipendente telelavora, perlomeno in parte, anche il capo dovrà telelavorare. Ciò significa che se è vero che il dipendente farà uso di email, instant messaging, archivi on line, etc anche il capo dovrà farlo. Potrebbe trovarsi in difficoltà.
Possibile soluzione: aggiornarsi costantemente, con un po’ di buona volontà s’impara.

Disturbi ossessivo - compulsivi. Spesso il capo sente un bisogno spasmodico di controllare i propri dipendenti. Si aggira tra le scrivanie con fare apparentemente ameno, ossessionato dall'idea che i propri dipendenti siano disonesti, assorti a chattare con un perfetto sconosciuto dall’altra parte del mondo o persi negli abissi della rete.
Possibile soluzione: Rilassarsi, e... lavorare per obiettivi: il presenzialismo non conta - anzi, è deleterio.

Punti forti:
Un aiuto terapeutico per dissipare i timori del capo deriva dal pensiero positivo.
Gli servirà una sede di lavoro più contenuta, generando un considerevole contenimento dei costi! Potrà contare su dipendenti meno frustrati ed affaticati dal pendolarismo e dall'assenza dalla famiglia. Si lavorerà per obiettivi, animati dalla voglia di sentirsi UTILI.
Tutto ciò a beneficio di produttività e competitività. In un periodo come questo difficile per tanti - varrebbe la pena di inserire il telelavoro tra i piani strategici aziendali.

lunedì 8 dicembre 2008

TELELAVORO: Il segreto per il successo

Cercando con google telelavoro si trovano oltre un milione di risultati. Ma di telelavoro serio neanche l'ombra! Forse ci sarà anche qualche eccezione ma in prevalenza si tratta di offerte illusorie e spesso anche truffaldine. Il telelavoro serio nasce come ogni altro lavoro dalla propria professionalità. E' il medesimo lavoro che ci impegna quotidianamente in ufficio che semplicemente viene svolto da casa o da dove ci pare. E' il lavoro di un progettista, di un contabile, di un preventivista, di un artista. Insomma è il lavoro di sempre! Certo, non tutte le attività si prestano ad essere svolte da casa ma quelle che richiedono prevalentemente PC, collegameno ad internet e telefono hanno buone chance.
Il telelavoro vero nasce da quello tradizionale per cui non chiedetelo a google ma al vostro datore di lavoro. Detto questo siamo già sulla buona strada. Ora si tratta di convincerlo, questo è il vero problema! Ci sono svariati preconcetti da rimuovere.

Un fatto importante da tenere a mente e che non bisogna necessariamente pensare di sparire per sempre dall'ufficio. L'attività potrà essere condotta in parte a casa ed in parte in ufficio. Bisogna trovare un buon compromesso. Questo senz'altro rassicurerà in parte il vostro datore di lavoro ma anche i vostri colleghi.

E' indispensabile instaurare un rapporto di fiducia. Se c'è fiducia il capo non sentirà il bisogno di controllare i propri dipendenti.

Naturalmente la fiducia và guadagnata e mantenuta. Sarà attaverso il proprio buon operato che svaniranno le perplessità e reticenze. Telelavorare con efficacia è l'elemento chiave.

Per essere efficaci nel lavoro, a parte l'impegno e la professionalità, sarà necessario organizzare bene il nuovo ufficio in casa. Una piccola digressione. Le proposte di telelavoro che s'incontrano in rete mostrano telelavoratori sorridenti sdraiati nel giardino attorniati dai propri cari. Ora, non voglio demolire totalmente questa immagine idilliaca ma credo che quando si lavora non bisogna avere troppe distrazioni. Chi non dispone di una camera da adibire a studio potrà organizzarsi in soggiorno o in cucina. In ogni caso sarà indispensabile ritagliare tra gli spazi domestici un posticino tranquillo dove creare il nuovo ufficio.
Oltre ad una postazione adatta, bisognerà procurarsi tutte le attrezzature ed i servizi necessari.
Innanzitutto il PC, la connessione ad internet ed il telefono. Il PC dovrà essere adatto alla attività e sopratutto sicuro. Per la connessione ad internet e telefono converrà stipulare contratti flat ed affidabili. Questo potrà essere un problema per molti. Infatti coloro che maggiormente ambiscono al telelavoro spesso sono pendolari che vivono fuori città dove regna ancora il digital divide. Chissà se il Wimax ci verrà in soccorso!

Oltre alle applicazioni specifiche per l'attività svolta (ad esempio Office, Autocad, Mathcad, Photoshop, etc) bisognerà disporre di utility quali posta elettronica, instant messaging, web browser, etc. Si potrà anche ricorrere a software specifici (vedi post precedente) ma un account gmail e skype potrebbero risultare sufficienti. Personalmente ritengo necessario anche uno spazio web per l'archiviazione. Se ne trovano di gratuiti con spazio e funzionalità limitate o a pagamento (www.mydrive.ch/de).

Conclusione. Se la vostra attività presenta i presupposti per essere svolta anche da casa, chiedete al vostro datore di lavoro di darvi questa possibilità ma organizzatevi bene. La qualità del vostro operato sarà la chiave del successo. Non abboccate invece all'amo dei facili guadagni in rete!

giovedì 4 dicembre 2008

Software collaborativi ... una spinta al telelavoro?

Se è vero che una ciabatta intelligente può far risparmiare un'ottantina di euro all'anno il telelavoro ne potrebbe far risparmiare diverse migliaia oltre che a generare una serie di ulteriori benefici individuali e collettivi. Tuttavia non decolla! Una nuova spinta potrebbe derivare dalla diffusione dei software collaborativi. Applicazioni Web-based che consentono l'accesso simultaneo a più utenti (il team) fornendo molteplici strumenti atti alla pianificazione di attività, allo sviluppo di discussioni su punti d'attenzione, alla verifica di carichi di lavoro, alla archiviazione di documenti, alla gestione di email e di svariate altri ausilii alla conduzione organizzata e collaborativa del lavoro. Non potevano mancara ovviamente strumenti di video conferenza e di instant messaging. In questi giorni ne ho provati diversi (l'immagine in alto è di Liquid Planner). Difficile esprimere un giudizio senza eseguire un collaudo in una situazione lavorativa reale. Difficile anche perchè ogni software ha specificità più adatte ad un certo tipo di contesto ma soprattutto perchè induce a cambiare il modo di lavorare.

mercoledì 3 dicembre 2008

Olio di Oliva ..... quello Extravergine

E’ tempo di raccolta delle olive in Toscana. L’attività è iniziata in anticipo rispetto alla tradizione e dalla seconda metà di ottobre sono comparse le prime reti sotto agli olivi.Qui a Terricciola, dove abito, la raccolta avviene ancora a mano. Il raccolto viene poi trasportato al frantoio. C’è ne sono diversi in questa area. Quello di Casciana Alta frange a freddo e la separazione dell’olio dall’acqua vegetale avviene per centrifuga. Si ottiene un olio ottimo, poco purtroppo, perché la resa e mediamente di appena il 13%.
olive frantoio
Con processi industriali a caldo ed estrazione chimica con solventi la resa sarebbe decisamente superiore. Ma il prodotto che ne deriva è pessimo e forse non troppo salubre se si tiene anche conto dei trattamenti pesanti che vengono eseguiti per massimizzare il raccolto. Questo è l’olio che si spaccia nei supermercati a pochi euro alla bottiglia. Si riconosce perché c’è scritto olio di oliva. Ma l’olio vero è tutta un’altra cosa!
frantoio macine
Al frantoio c’è un gran via vai di cassette, cassoni, contenitori e un assordante frastuono prodotto dalle tramogge, dalle macine e dalle presse. L’aria è intrisa del profumo delle olive e dell’olio.
Aspettando il proprio turno si scambiano chiacchiere con altri olivicoltori. La frangitura è un grande evento. E’ la sintesi e risultato finale di tutte le fatiche di un anno. Ci si confronta, s’apprendono trucchi ed esperienze altrui.
frantoio olio extravergine oliva
F.lli Caprai S.D.F.
Via Nazario Sauro, 11
Casciana Alta,
56035 Lari (PI)
Tel(+39)0587689053
Foto: Mirna Radovanovic

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