Tutti noi preferiremmo rivolgerci ad un nostro bravo dentista di fiducia con lo studio dietro all'angolo anche se non escluderei la possibilità, potendo contare su medici davvero affidabili, di unire utile, dilettevole ed economico. Ad ogni modo la questione resta assai controversa e trattandosi di una materia delicata della quale non sono un esperto mi limiterò a raccontare come è andata nel mio caso.
Tanto per cominciare non ho aderito a nessun pacchetto turistico/odontoiatrico. Mi trovo semplicemente a Kikinda, nella regione della Vojvodina in Serbia dove è nata mia moglie e stiamo trascorrendo una splendida vacanza. Incontriamo amici, curiosiamo, facciamo la spesa, imparo la lingua, mangiamo, insomma viviamo come si vive da queste parti, dentista compreso.
Avevo già raccontato del primo appuntamento (Il dentista di Kikinda) ed anche della mia visita a Novi Sad per la radiografia panoramica (Visista a Novi Sad e panoramica dentale) che gli mostrai il giorno seguente. In quell'occasione mi descrisse anche le cure di cui avevo bisogno. Naturalmente era presente mia moglie altrimenti sarei stato davvero in difficoltà a comprendere. In sostanza si trattava di incapsulare due denti devitalizzati e ripristinare una otturazione danneggiate. L'appuntamento era fissato alle 10 del giorno seguente per l'igiene, necessaria anche per definire il colore delle capsule.
Al mio vocabolario specifico che al momento comprendeva solo Joj! e Jao! (Ahi!) dovetti aggiungere altre parole indispensabili: otvori, zatvori e isperi (apri, chiudi e risciacqua). Da ora in poi avrei proseguito in totale autonomia, senza la mia guida, che giustamente preferiva starsene dai suoi.
Abituato alle sfiancanti attese dal mio dentista italiano arrivai all'appuntamento alle 10 spaccate. Dentista, assistente e odontotecnica erano già li ad attendermi e mi fecero accomodare direttamente sul seggiolone senza che mi fossi ancora ripreso dal tragitto. Una gocciolina di sudore mi scendeva dalla fronte ma iniziai a tranquillizzarmi guardando la luce che filtrava attraverso la veneziana della finestra di fronte. Per la pulizia utilizzò dapprima la sonda ad ultrasuoni e poi quella fresettina e pasta dal sapore di dentifricio.
Di tanto in tanto mi chiedeva di sciacquare o di aprire la bocca come da programma. Capivo!
Al termine della seduta mi mise in mano uno specchietto perché potessi ammirare il suo capolavoro. Potevo andare e ci saremmo rivisti dopo due giorni.
Al termine della seduta mi mise in mano uno specchietto perché potessi ammirare il suo capolavoro. Potevo andare e ci saremmo rivisti dopo due giorni.
All'appuntamento successivo arrivai un po prima ma ancora una volta finii subito sul seggiolone. Prima di iniziare la preparazione del dente, mi osservò attentamente. Guardò la lastra più volte e si consultò anche con l'odontotecnica. In alcuni momenti entrambe scrutavano i miei denti e conferivano. Forse si scambiavano impressioni sul modo di lavorare in Italia ma cosa si dicessero realmente rimarrà per me un mistero. Iniziò col farmi una anestesia, attese una decina i minuti e proseguì col trapano. Al termine applicò qualche impasto sul dente che solidificò con quelle luci ultraviolette. A questo punto intervenne l'odontotecnica che mi ficco in bocca quelle sagome in ferro con pasta per prendere il calco dei denti.
Il dentista, l'assistente e poi l'odontotecnica mi hanno trattato con attenzione dedicandomi tutto il tempo necessario. La seduta era conclusa e potevo andare.
Il dentista, l'assistente e poi l'odontotecnica mi hanno trattato con attenzione dedicandomi tutto il tempo necessario. La seduta era conclusa e potevo andare.
Link correlati:
visto, è già passata la paura!
RispondiEliminacoraggio alla fine avrai un bellissimo sorriso smagliante e nessun brutto ricordo ;)
Ciao Luxus, in effetti mi sento molto più tranquillo e fin'ora sono contento del mio nuovo dentista balcanico. Ancora una settimana ed avrò finito tutto.
RispondiEliminaCiao