lunedì 15 febbraio 2010

Soffocati dallo zolfo e fuliggine

Soffocati dallo zolfo e fuliggine, è questo il titolo di un articolo pubblicato in questi giorni sulla rivista Blic in Serbia. Racconta di come più di un milione di cittadini della Serbia respiri aria inquinata. I più soggetti vivono nelle principali città specie nell'area a sud di Belgrado dove le concentrazioni di inquinanti nocivi per la salute supera anche di 60 volte quelli ammissibili e si registrano di frequente nell'anno. Dei 30 parametri utilizzati per monitorare la qualità dell'area 4 sono particolarmente preoccupanti: biossido di zolfo, fuliggine, ossidi di azoto e di materia sedimentaria con gravi implicazioni per la salute.


Ma il vero fatto sorprendente e che nessuno si lamenta e si fa poco. Qui a Kikinda, ad esempio, l'auto viene usata anche per percorrere pochi metri in una città raccolta in pochi isolati e se potessero la posteggerebbero direttamente dentro al bar. Se in casa è troppo caldo si apre la finestra anche perché non esistono termostati o contatori di calore e nessuno vuole spendere un dinaro per adeguare gli impianti. Così anche appartamenti vuoti sono riscaldati per tutto il rigido e lungo inverno. Per non parlare dell'uso della corrente elettrica: le lampadine sono rigorosamente ad incandescenza e per gli elettrodomestici non esiste il concetto di classe energetica, l'importante è averli. Non è un caso che le potenze installate negli appartamenti siano mediamente da 11 e 17 kW.

Come riportavo in un mio precedente post sull'importanza di migliorare l'immagine della Serbia per poter essere più competitiva nel mercato europeo, vorrei ricordare che anche la salute ambientale ed un approccio ecologico sono elementi fondamentali per classificare un paese. Ne gioverà la salute degli abitanti e l'economia anche quella legata al turismo.


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