Ogni settore "acquifero" è sviscerato ed analizzato per risparmiare il prezioso elemento. Tra le varie questioni vi è anche quella di utilizzare i famigerati "riduttori di flusso".
Il problema è legato alle caratteristiche dell'acqua. La qualità dell'acqua, dalle mie parti, è ottima, almeno questo è quanto afferma la società Acque SpA. Proviene da alcuni pozzi ricavati nella falda alluvionale del fiume Era ad una profondità tra 10 e 50 metri. L'acqua scorre in un letto di ghiaia e sabbia separato dagli strati più superficiali da uno strato di argilla che la protegge anche da fenomeni di inquinamento. Ha una salinità medio alta con residuo fisso a 180 °C di circa 650 mg/litro ed una durezza di 49 °F. Quest'ultimo valore è responsabile di fastidiose incrostazione su rubinetti e diffusori della doccia e sicuramente mette a dura prova alcuni elettrodomestici e la caldaia. Le acque dure inoltre rendono meno efficaci i saponi e detergenti richiedendone quantitativi superiori.
Nel comune in cui abito, a causa della durezza eccessiva dell'acqua, i riduttori di flusso, raccomandati per ridurre il consumo di acqua, si intasano per le incrostazioni di calcare e probabilmente se non praticassi un minimo di manutenzione periodica a suon di anti calcare si formerebbero delle stalattiti da fare concorrenza alle grotte di Postumia.
A causa delle perdite di portata, dovute alle incrostazioni, accade anche che la caldaia non "senta" la chiamata di acqua calda creando disagio e spreco di acqua.
Il problema è legato alle caratteristiche dell'acqua. La qualità dell'acqua, dalle mie parti, è ottima, almeno questo è quanto afferma la società Acque SpA. Proviene da alcuni pozzi ricavati nella falda alluvionale del fiume Era ad una profondità tra 10 e 50 metri. L'acqua scorre in un letto di ghiaia e sabbia separato dagli strati più superficiali da uno strato di argilla che la protegge anche da fenomeni di inquinamento. Ha una salinità medio alta con residuo fisso a 180 °C di circa 650 mg/litro ed una durezza di 49 °F. Quest'ultimo valore è responsabile di fastidiose incrostazione su rubinetti e diffusori della doccia e sicuramente mette a dura prova alcuni elettrodomestici e la caldaia. Le acque dure inoltre rendono meno efficaci i saponi e detergenti richiedendone quantitativi superiori.
Con questi valori di durezza converrebbe forse installare un addolcitore che tuttavia è un dispositivo costoso, ingombrante, che richiede manutenzione se non altro per il ripristino del sale e genera dei consumi elettrici aggiuntivi. Non ultimo potrebbe diminuire la portata di acqua.
Pare inoltre che un addolcitore non gestito con estrema attenzione possa creare più danni che benefici e che comunque non renda l'acqua più potabile, anzi, spesso ne pregiudica la salubrità.
Forse mi tengo le incrostazioni!!!
Ragionando sul problema delle incrostazioni e della durezza avevo anche ipotizzato di miscelare l'acqua dell'acquedotto con quella piovana. Questa, infatti, in origine è pura e leggera come l'acqua distillata. Purtroppo attraversando l'atmosfera raccoglie diversi inquinanti che incontra nell'aria che la rendono non potabile. E' anche vero, però, che questo fenomeno potrebbe riguardare maggiormente le aree industriali ed i centri con maggior densità di popolazione e con buona probabilità nella zona in cui abito, prevalentemente rurale, potrebbe incidere marginalmente.
Se così fosse, potrei miscelare in una vasca di raccolta, l'acqua dell'acquedotto e quella piovana dimezzando le percentuali di sostanze disciolte ed ottenendo un'acqua più pura. A valle della cisterna sarebbe necessario interporre una pompa di spinta.
Se può esservi utile, per valori inferiori a 25°F, l'addolcitore non è necessario ed i riduttori di flusso diventano assai efficaci!!!
Forse mi tengo le incrostazioni!!!
Ragionando sul problema delle incrostazioni e della durezza avevo anche ipotizzato di miscelare l'acqua dell'acquedotto con quella piovana. Questa, infatti, in origine è pura e leggera come l'acqua distillata. Purtroppo attraversando l'atmosfera raccoglie diversi inquinanti che incontra nell'aria che la rendono non potabile. E' anche vero, però, che questo fenomeno potrebbe riguardare maggiormente le aree industriali ed i centri con maggior densità di popolazione e con buona probabilità nella zona in cui abito, prevalentemente rurale, potrebbe incidere marginalmente.
Se così fosse, potrei miscelare in una vasca di raccolta, l'acqua dell'acquedotto e quella piovana dimezzando le percentuali di sostanze disciolte ed ottenendo un'acqua più pura. A valle della cisterna sarebbe necessario interporre una pompa di spinta.
Se può esservi utile, per valori inferiori a 25°F, l'addolcitore non è necessario ed i riduttori di flusso diventano assai efficaci!!!
Vorrei chiedere ad Acque SpA perchè non l'addolciscono loro tramite un'unico impianto centralizzato piuttosto che obbligare migliaia di famiglie a provvedere con migliaia di addolcitori ma forse è un'idea balorda.
Ciao Max come va? scusa se faccio la rompiscatole ..ma come la metti con la storia dei pesticidi? cioè se l'acqua piovana contiene dei pesticidi? ( che è più facile vista la zona, in città : idrocarburie polveri sottili,in campagna : pesticidi...che è poi anche la maledizione di chi vuol coltivare biologico!)...
RispondiEliminaecco la mia curiosità! io uso l'acqua piovana di recupero per innaffiare con le stesse perplessità... e per l'acquedotto per ora non so!comunque contro l'eccessivo calcare a me avevano consigliato un depuratore
(dicendo che è migliore di un semplice addolcitore) ma è costoso e per me non ha senso visto che a depurare dovrebbe pensarci già il consorzio dell'acquedotto...o no?!!;((
mah! ...
ciao , saluti
valverde
Ciao Val, in questo momento non sono convinto ne dell'addolcitore ne di altri dispositivi per addolcire l'acqua, tanto meno i depuratori che mi sembrano delle fregature ed i filtri rischiano di diventare un ricettacolo di batteri rendendo l'acqua ancora meno salubre.
RispondiEliminaNaturalmente ognuno ha esigenze diverse e la scelta dipende da molte cose ed ovviamente dalla durezza dell'acqua.
L'idea di miscelare l'acqua piovana con quella dell'acquedotto mi sembrava una idea brillante ma preferisco le incrostazioni ai pesticidi e fertilizzanti e quindi anche questa strada non è percorribile.
Per quanto riguarda invece l'acqua piovana per l'irrigazione mi sembra una ragionevole soluzione anche se capisco le tue perplessità. D'altronde, a meno di non proteggere l'orto con un ombrello, l'acqua piovana finisce comunque sulle piante ed inoltre non ci sono tante alternative anche perché l'acqua dell'acquedotto non dovrebbe essere utilizzata per irrigazione (salvo piccoli orticelli).
L'argomento è complicato ma dovendo sbilanciarmi penso che convenga utilizzare acqua piovana per irrigare, che l'acquedotto dovrebbe fornire acqua salubre e con parametri che non costringano ad ulteriori trattamenti e soprattutto che bisognerebbe bandire pesticidi e fertilizzanti in agricoltura e ridurre drasticamente tutti gli altri inquinanti.
Un salutone
Max
Caro Max, anche se non ci sentiamo da un po', sicuramente siamo in sintonia in modo telepatico!
RispondiEliminaProprio di recente consultavo la tabella della società che eroga l'acqua qui da me e ho avuto la conferma che l'acqua è dura, anche se meno di quella che hai tu.
E anche di recente ho parlato dei riduttori di flusso, insieme a tante altre cose in un'intervista ad una tv locale... eheheh e sì, una delle novità su cui presto scriverò... quindi resta sintonizzato!
E grazie della tua precisione e scientificità, che non guastano per la confusione che regna nelle nostre menti a proposito di ecologia! ;)