domenica 16 ottobre 2011

Fusione nucleare a freddo, l'E-cat di Andrea Rossi sembra che funzioni

Di fronte alle dimostrazioni dell'E-cat dell'inventore Andrea Rossi due sentimenti contrapposti si sovrappongono. Da un lato lo scetticismo che quel marchingegno nasconda un trucco, dall'altro il desiderio che davvero funzioni. Perché se davvero funzionasse, molte cose in questo Pianeta potrebbero cambiare, in meglio naturalmente.

L'E-cat (energy catalizer) è un dispositivo, inventato dall'ingegner Andrea Rossi, capace di realizzare una fusione nucleare a freddo. Ha le dimensioni di un bauletto ed al suo interno si trovano il reattore, di circa 0,5 litri di volume, ed uno scambiatore di calore.

Per innescare il processo, si scalda il reattore mediante una resistenza elettrica e raggiunta la temperatura di circa 60°C, la reazione si autoalimenta (auto-sostentamento) producendo calore per ore ed ore. Lo scambiatore serve proprio a sottrarre questo calore ed allontanarlo sotto forma di acqua calda da utilizzare, in una eventuale applicazione, come meglio si ritiene.

Giusto per semplificare il concetto, in una fusione nucleare, gli atomi, che normalmente se ne stanno ad una certa distanza gli uni dagli altri, si fondono l'uno con l'altro generando un nuovo atomo con un nucleo più grande e rilasciando tantissima energia, quell'energia di cui abbiamo tanto e sempre più bisogno.

Siamo abituati a pensare alla fusione nucleare con una certa apprensione ma nel caso dell'E-cat i pericoli paiono inesistenti perché nella reazione nucleare vengono emessi solo raggi gamma, facilmente schermabili con un'involucro di piombo, mentre non vi è presenza di neutroni che sono quelli più insidiosi, distruttivi e difficile da schermare.

Fatto salvo per il piccolo quantitativo di energia elettrica necessaria per l'avviamento, l'E-cat impiega pochi grammi di idrogeno nickel che, nella reazione nucleare, si fondono trasformandosi in qualcos'altro, forse rame. Un pizzico di idrogeno e nickel, dal valore economico di pochi decimi di euro, in cambio di decine di kWh. Insieme all'idrogeno e il nickel è presente anche un additivo che funge da catalizzatore che è l'ingrediente della ricetta segreta di Andrea Rossi e per ora rimane un mistero.

La straordinarietà dell'E-cat e della fusione nucleare a freddo, a parte il fatto di rappresentare una nuova branca della fisica nucleare fin'ora trascurata dal mondo scientifico, consiste nella possibilità di produrre tanta energia in modo economico. Questo apre a molteplici scenari ed applicazioni. Nell'immediato potrebbe essere utilizzata per la climatizzazione, per potabilizzare l'acqua del mare, per processi industriali, etc.

L'ultima dimostrazioni dell'E-cat è avvenuta a Bologna il 6 Ottobre 2011 in un capannone industriale in presenza di poche persone invitate per l'evento. Alcuni scienziati, giornalisti, blogger e forse qualche imprenditore assistono ad un miracolo della fisica o forse ad un abile trucco con un occhio sulle strumentazioni di misura e l'altro in cerca di un doppio fondo, un filo nascosto...

Sin'ora nessuno era mai riuscito a realizzare la fusione nucleare a freddo con esiti significativi in termini di stabilità, ripetibilità e quantità di energia prodotta. Per questo è difficile credere che una macchina apparentemente così semplice ed essenziale come l'E-cat possa rivoluzionare la fisica e forse il destino dell'umanità.

Ma le misurazioni affermano il contrario, l'E-cat sembra proprio che funzioni.


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