giovedì 27 ottobre 2011

E-cat, una seconda chance per l'umanità... è difficile crederci

L'invenzione di Andrea Rossi, l'E-cat (Energy Catalyzer), sta catalizzando anche l'attenzione di tutti noi. Dopo la dimostrazione del 6 ottobre 2011 siamo ora in attesa del prossimo evento che, secondo la tabella di marcia dell'inventore, è previsto per domani 28 ottobre 2011. Il test, questa volta riguarderà un impianto E-cat da 1 MW e si terra a porte chiuse in quanto finalizzato alla commercializzazione del prodotto.

L'impianto da 1 MW è costituito da 52 unità E-cat riposte all'interno di un container (vedi foto). Ciò fa pensare alla modularità e scalabilità degli impianti e quindi alla possibilità di comporli in funzione delle esigenze di potenza. Per riscaldare un'abitazione sarebbe sufficiente un modulo E-cat, per un condominio ce ne vorrebbero una trentina e così via.

L'impianto da 1 MW, riferisce Andrea Rossi, necessita di circa 10 kg di Nickel e 18 kg di Idrogeno per funzionare in continuo per 6 mesi. Facendo le dovute proporzioni, un singolo modulo, richiederebbe circa 200 g di Nickel per riscaldare un'abitazione giorno e notte per tutta la stagione fredda (mediamente 6 mesi) con una spesa di circa 10 euro. Un bel risparmio per una famiglia che per stare al caldo (e spesso neanche troppo) è costretta a sborsare alcune migliaia di euro.


Questo, in modo molto approssimativo, da un'idea della portata di questo innovativo macchinario. Ma le possibili applicazioni non si limiterebbero certo alla produzione di calore per riscaldamento e tutto il settore dell'energie sarebbe completamente rivoluzionato.

Rivoluzione planetaria o bufala cosmica?

In un epoca segnata dalla continua emergenza ambientale non è facile credere che uno scatolotto magico salverà il mondo, non senza aver prima condotto approfondite verifiche. Ma se invece fosse vero e disponessimo di energia pulita a costi bassissimi, cosa accadrebbe?

Senza dubbio la Terra tirerebbe un bel sospiro di sollievo ed anche noi. Un taglio netto alle emissione inquinanti ed in particolare alla produzione di CO2 arresterebbe, si spera, il cambiamento climatico e le città sarebbero più pulite e vivibili. Naturalmente cesserebbe il continuo saccheggio delle risorse di combustibili fossili ed i tanti disastri ecologici. Disponibilità illimitata di energia significa anche maggiore disponibilità di acqua e cibo che necessitano di energia per essere prodotti come del resto la quasi totalità di ciò che ci circondo, dall'edilizia ai prodotti industriali (auto, elettrodomestici, etc) e le infrastrutture.

L'impronta ecologica dell'umanità, d'improvviso, diventerebbe più contenuta e non dovremmo più preoccuparci di cercare altri Pianeti; la Terra risulterebbe più che sufficiente per noi e capace di ospitare una popolazione ben maggiore di quella attuale.

Inevitabilmente mi viene anche da pensare al paradosso di Jevons secondo il quale i miglioramenti tecnologici che accrescono l'efficienza e quindi la disponibilità di una risorsa portano ad un maggior utilizzo della stessa. Nel caso specifico la maggior disponibilità di energia e di buona parte degli altri beni porterebbe ad un aumento generalizzato dei consumi.

Certo, alcuni paesi e settori industriali riceverebbero un bello scossone, alcuni equilibri cambierebbero. Dovrebbero essere completamente rivisitate anche le politiche energetiche e sulla sostenibilità ma credo che faremmo uno sbaglio ad allentare le redini e l'impegno sull'ambiente. I problemi sarebbero solo rimandati nel tempo perché il nostro Pianeta resta comunque finito e, se non giocassimo meglio questa nuova chance, tornerebbe ad essere presto piccolo ed insufficiente.

Se invece si trattasse di una bufala cosmica nulla cambierebbe. Ancora poche ore e forse lo scopriremo...


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