martedì 28 settembre 2010

Agricoltura multifunzionale

Uno dei fenomeni più interessanti di questi ultimi anni è la possibilità, da parte delle aziende agricole, di diversificare le tradizionali attività di coltivazione del fondo, selvicoltura e allevamento, aggiungendo nuove opportunità di reddito.
agricoltura multifunzionale

I principali ambiti di diversificazione sono:
Si tratta di attività fortemente connesse con le attività primarie che proprio nei territori rurali trovano il contesto ideale per il loro sviluppo. La ragione economica non è tuttavia l'unico motivo che spinge le istituzioni ad incoraggiare le aziende agricole ad intraprendere il processo di diversificazione. Vi sono infatti altre implicazioni di carattere sociale, culturale ed ambientale. Per la vastità degli ambiti coinvolti e la varietà delle opportunità si parla anche di agricoltura multifunzionale.

Il nuovo modello agricolo multifunzionale mira innanzitutto ad invertire il fenomeno dell'abbandono delle aree rurali ma consegna alle aziende agricole anche il ruolo di intensificare l'interscambio con le comunità rurali e la nascita di reti territoriali, di riflettere e preservare la ricchezza delle tradizione e tipicità del territorio e le diversità culturali. Con la multifunzionalità le aziende agricole acquisiscono il ruolo di rivitalizzare le campagne come luogo per vivere e lavorare preservando questi luoghi anche come specifici ecosistemi. Al contempo risponde anche alle nuove esigenze della società in termini di maggiore qualità della produzione alimentare, di valorizzazione paesaggistica e culturale e di sostenibilità ambientale.

Il modello agricolo multifunzionale è una importante scommessa a livello europeo e nazionale incoraggiato mediante incentivi economici e divulgazione culturale. Richiede infatti importanti risorse finanziarie e nuove competenze e professionalità.


venerdì 24 settembre 2010

Il sorbo e le sorbole

sorbo albero antico
Su di un'argine che delimita il noccioleto crescono tre piante di sorbo. Le vidi per la prima volta più di vent'anni fa quando inizia a bazzicare in questo luogo. Erano già imponenti allora ed ora sono alte oltre i 10 metri.


Il tronco è scuro, quasi nero, e la pianta ha una struttura ben ramificata con una ampia chioma.

Le foglie sono eleganti, ordinate e per disposizione ricordano vagamente quelle di una acacia.


Il sorbo è una pianta antica, dimenticata ed ormai snobbata come il giuggiolo o il nespolo comune ma le persone più anziane adorano queste piante perché gli ricordano quei meravigliosi sapori dell'infanzia.


Il sorbo produce dei frutti, le sorbole, che crescono a grappoli. Assomigliano a delle piccole pere di dimensioni di 4-5 centimetri. Le sorbole sono di colore verde inizialmente e tra settembre ed ottobre, nelle parti meglio esposte al sole, si colorano di rosso.

sorbole frutti sorbo acerbi

sorbole frutti sorbo maturazione
E' una pianta antica, rustica molto decorativa. I frutti appena colti sono immangiabili perché allappano la bocca. Vanno fatti maturare (ammezzimento) come si fa per i cachi e le nespole (quelle del nespolo comune) lasciandoli in una cassetta di legno in un luogo fresco per una decina di giorni. Quando le sorbole scuriscono divenendo quasi ambrate e mollicce possono essere consumate.
sorbole frutti sorbo

sorbole frutti sorbo

lunedì 20 settembre 2010

Carburante agricolo - assegnazione, trasporto e stoccaggio

La questione dei carburanti agricoli è una materia alquanto spinosa per svariati motivi. I carburanti agricoli, quali gasolio e benzina, hanno accisa ed aliquota IVA ridotta e si acquistano da distributori autorizzati.

Questi carburanti possono essere impiegati esclusivamente per alimentare macchine durante le attività agricole ma non differiscono da quelli utilizzati per l'autotrazione. Così, per evitare che vengano utilizzati illecitamente, vengono addizionati con coloranti (color verde) che ne permettono l'identificazione. Il DL 504/95 specifica i requisiti per poter utilizzare i carburanti agevolati ed anche le sanzioni per le eventuali violazioni.

Per poter richiedere i carburanti agevolati esiste una procedura (ecco il link per le aziende iscritte nella Camera di Commercio della Provincia di Pisa) che, per quanto semplificata rispetto al passato, richiede comunque di appoggiarsi ad un CAA.

Bisogna tenere presente che il trasporto e la detenzione di materiali pericolosi (quali gasolio e benzina) è soggetto a complesse normative in continua evoluzione. Per il trasporto dei materiali pericolosi la normativa di riferimento è consultabile sul sito del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ed è conosciuta con la sigla ADR.

I contenitori per il trasporto e lo stoccaggio dei carburanti sono sofisticati e costosi. Per aziende agricole di decine o centinaia di ettari di terreno dotarsi di questi equipaggiamenti ed organizzarsi per la loro gestione non è particolarmente problematico mentre per le piccole realtà (aziende di pochi ettari) è un impegno spropositato. Quest'ultime sono in genere costrette a rinunciare alle agevolazioni e si arrangiano con le classiche taniche per approvvigionare gasolio e benzina dai distributori convenzionali.

L'ultima volta che domandai a Coldiretti di questo argomento mi risposero che anche per un quantitativo modesto (poche centinaia di litri di fabbisogno annuo) è necessario equipaggiarsi con un contenitore apposito (a norma CEE) con tettuccio, erogatore e vaschetta di protezione per evitare che eventuali perdite penetrino nella falda acquifera. In pratica un distributore della Esso! Mi dissero anche che al rifornimento avrebbe provveduto il distributore autorizzato trasportando il carburante in loco.

contenitore serbatoio stoccaggio gasolio agricolo
Foto: contenitore per detenzione carburante agricolo (dal sito La Meccanica Agricola)


contenitore serbatoio trasportabile gasolio agricolo
Foto: contenitore per il trasporto di carburante agricolo (dal sito La Meccanica Agricola)

L'altro giorno ho telefonato ad uno dei distributori specializzati di zona è mi ha confermato che normalmente vengono loro a rifornire ma è anche possibile rifornirsi direttamente da loro. Mi ha però fatto notare che al momento dispongono di un erogatore troppo potente per rifornire piccole taniche da 20 litri e che in futuro (nei prossimi mesi) si doteranno anche di un erogatore più adatto per piccoli quantitativi.

Se fosse possibile utilizzare taniche da 20 litri omologate per rifornimento e trasporto si potrebbe evitare di attrezzarsi con contenitori di stoccaggio riversando subito il carburante nel serbatoio dei vari macchinari.
Al momento non sono sicuro che questa sia una strada percorribile e mi riprometto di approfondire ulteriormente la questione.

giovedì 9 settembre 2010

Gmail Call Phone, ora sembra che funzioni anche in Italia

A fine agosto avevo notato quella icona (Call Phone) in Gmail. Si trattava di un nuovo servizio per telefonare da PC ai telefoni fissi o cellulari a tariffe molto economiche. Per farci provare la nuova funzionalità, Google ci aveva anche messo a disposizione un piccolo credito di 0,1 dollari in omaggio.

Purtroppo fino ad oggi non vi era la possibilità di aggiungere altro credito così dopo aver esaurito quello in omaggio il servizio era praticamente inutilizzabile. Naturalmente qui in Italia ed in tutti gli altri paesi al di fuori degli USA e forse Canada dove invece la funzionalità era già completamente operativa.
Gmail Call Phone Google Voice

Ora pare che funzioni e nella pagina web di gestione sono comparsi nuovi menu ed i vari link sembrano attivi. Magari nei prossimi giorni quando avrò un po di tempo proverò a caricare qualche euro.

sabato 4 settembre 2010

Smaltimento acque reflue - fossa Imhoff e subirrigazione

Le case in campagna difficilmente possono usufruire dell'allacciamento alla rete fognaria e devono provvedere autonomamente alla realizzazione di un impianto di depurazione a norma di legge che tratti opportunamente le acque reflue.

La pratica più diffusa è di convogliare tutti gli scarichi ad una fossa Imhoff collegata ad un impianto di subirrigazione. La norma prevede inoltre che gli scarichi delle cucine, prima di entrare nella Imhoff siano intercettati da pozzetti sgrassatori.
pozzetti sgrassatore degrassatore
Foto: pozzetti sgrassatori (mancano ancora le tubazioni in ingresso!)

Le fosse Imhoff sono costruite generalmente in polietilene e sono composte da una vasca principale detta digestore (dove avviene la fermentazione anaerobica - processo biologico) e da una seconda vasca, posta all'interno della prima, detta sedimantatore (processo fisico).
fossa imhoff
Foto: fossa ImHoff

Come calcolare il volume di una fossa ImHoff?
La dimensione (il volume) delle fosse imhoff si basa sul numero di Abitanti Equivalenti (AE) tenendo conto che per ogni camera da letto inferiore a 14 metri quadri dovrà essere conteggiato 1 AE mentre per camere da letto di dimensioni superiori si dovranno conteggiare 2 AF. 
Naturalmente sovradimensionare la Imhoff non presenta controindicazioni. Da un lato vi saranno maggior costi di materiale per i lavori ma si avrà il vantaggio di dover estrarre i fanghi con frequenza minore.

La Imhoff deve essere interrata distante dall'edificio (almeno 1 o 2 metri dalle fondazioni) e lontana da pozzi, serbatoi e tubazioni dell'acqua potabile (almeno 10 metri).
fossa imhoff - scavo
Foto: scavo per interrare la fossa ImHoff
fossa imhoff subirrigazione - scavo e traccia
Foto: scavo per ImHoff e subirrigazione

Va posizionata su di uno strato di sabbia di almeno 20 cm. Per stabilizzarla conviene riempirla d'acqua colmando contemporaneamente l'intercapedine tra scavo e fossa Imhoff con sabbia e la terra dello scavo.
Foto: fossa Imhoff in sede e riempimento d'acqua per stabilizzarla

A questo punto si possono eseguire i collegamenti con il tubo affluente, quello in uscita verso l'impianto di subirrigazione e lo sfiato.
fossa
Foto: collegamenti tubazioni

La fossa Imhoff costituisce il trattamento primario delle acque reflue. Il trattamento secondario è costituito da un impianto di subirrigazione ma vi è anche l'alternativa di realizzare un sistema di fitodepurazione.

Come dimensionare un impianto di subirrigazione?
Per il dimensionamento dell'impianto di subirrigazione è necessario rivolgersi ad un geologo che in base al numero di Abitanti Equivalenti ed alle caratteristiche del terreno (granulometria, valutazioni idrologiche, etc) definirà lo sviluppo della condotta disperdente. Si occuperà anche della Richiesta di Autorizzazione allo scarico da presentare all'Ufficio Tecnico del Comune.

I tubi disperdenti sono realizzati in PVC, con dimensioni variabili di 10, 15 cm di diametro. All'interno sono lisci per evitare attriti e presentano degli intagli per disperdere i liquami nel terreno.
subirrigazione tubi disperdenti PVC
Foto: tubo per subirrigazione

In funzione della natura del terreno (più o meno drenante) possono essere necessarie lunghezze di subirrigazione differenti:
  • Sabbia fine, materiale leggero permeabile: 2,0 m/AF.
  • Sabbia grossa e pietrisco o ghiaia o misti: 3,0 m/AF
  • Sabbia fine con argilla o limo: 5,0 m/AF.
  • Argilla o limo con un pò di sabbia: 10,0 m/AF.
Nel mio caso avevo già provveduto ad una ispezione geologica per dimensionare i micropali. La natura del terreno (Argilla e sabbia) e gli Abitanti equivalenti (12 AE) hanno comportato uno sviluppo della tubazione di ben 120 metri.

I tubi disperdenti vanno interrati. Per questo va preparato una traccia profonda circa 90 cm che si svilupperà per la lunghezza necessaria con una pendenza inferiore allo 0,5%. Sul fondo va adagiato un telo (tipo tessuto-non tessuto) sul quale verrà depositato del pietrisco (granulometria dai 3 ai 5 cm) per almeno 30 cm. Il tubo viene avvolto con il tessuto-non tessuto che eviterà che la terra occluda gli intagli. A questo punto si può riempire la traccia con la stessa terra dello scavo.
subirrigazione traccia tessuto non tessuto pietrisco
Foto: traccia per interro della condotta disperdente

Non è necessario realizzare una condotta lineare ed in funzione delle esigenze (spazio, conformità del terreno, impedimenti, etc) l'impianto di subirrigazione può essere ramificato. In questo caso è bene interporre un pozzetto bilanciatore che ripartisca correttamente il carico (portata) sui rami.
subirrigazione pozzetto bilanciatore
Foto: pozzetto bilanciatore (non si vedono i due rami in uscita perché già interrati!)

Dopo avere collegato, ispezionato e collaudato tutto l'impianto (nel mio caso ho realizzato anche quello del gas, dell'acqua e l'impianto elettrico del giardino) può essere eseguita la gettata di cemento che ovviamente dovrà lasciare liberi i pozzetti di ispezione e l'accesso ai pozzetti sgrassatori e Imhoff.
Per renderli pedonabili o carrabili può essere realizzato un colletto in mattoni e cemento dove sistemare i tombini (normalmente in ghisa di spessore variabile in funzione delle esigenze).
Foto: preparazione dei tombini carrabili per ispezione/manutenzione

Prima della gettata di cemento ricordarsi di:
  • ispezionare e collaudare tutto l'impianto
  • verificare se manca qualche predisposizione per futuri ampliamenti o modifiche
  • predisporre anche eventuali elementi di back-up (ad esempio un tubo di riserva, etc). 
  • ricordarsi di fotografare l'intero impianto. Oltre a foto di dettaglio di alcuni zone più complesse conviene fare delle foto più panoramiche, magari dall'alto, in modo che siano inquadrati anche punti cospicui (porte, finestre, pozzetti carrabili, alberi, facciate e spigoli dell'edificio, etc) da utilizzare come riferimenti. La documentazione fotografica aiuterà nelle eventuali future modifiche o per risolvere eventuali anomalie.
  • aggiustare il progetto in modo da disporre di un documento as built

mercoledì 1 settembre 2010

Comunicazione delle presenze mensili RiceStat

Dovete sapere che l’art. 7 del Decreto Legislativo 322/89 prevede l’obbligo, da parte dei soggetti privati, a rispondere alle rilevazioni di interesse pubblico come il Programma Statistico Nazionale (ISTAT).

Per le strutture ricettive, come gli agriturismi, vi è l'obbligo di comunicare mensilmente (entro il 5 del mese successivo) le presenze turistiche. I dati inviati vengono utilizzati per fini statistici e la comunicazione, per non incorrere in sanzioni, va fatta sempre e comunque, anche in caso di chiusura e di presenze nulle.

La Comunicazione delle presenze mensili deve essere inviata esclusivamente per via telematica mediante il sito RiceStat. Purtroppo fin'ora non sono riuscito a registrarmi perché il sistema riscontra degli errori qualsiasi dato inserisca.
ricestat
In alternativa (per i casi più disperati!) la comunicazione può essere inviata via email utilizzando un modulo excel da allegare o via fax dopo aver stampato e compilato il modulo manualmente. Il modulo in questione, per la provincia di Pisa, può essere scaricato a questo indirizzo. Questa modalità di invio richiede che si disponga di Microsoft Office, che al momento non ho perché pensavo di cavarmela con Google docs.

Chissà se qualcuno dell'Agenzia del Turismo della provincia di Pisa sa indicarmi come fare!

Upgrade
Ora RiceStat funziona correttamente. Per quanto l'obbligo di comunicare le presenze mensili sia abbastanza fastidioso, la possibilità di farlo online lo rende un po più sopportabile. 

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