venerdì 16 ottobre 2009

Le case sull'argilla - l'ispezione geologica

Come dicevo nel precedente post, le crepe che si formano sui muri delle case di campagna, spesso non sono tanto legate a cedimenti strutturali derivanti da collasso di strutture portanti ma a cedimenti del terreno su cui poggiano dovute a naturali contrazioni e dilatazioni tipiche dei suoli argillosi o limosi.

Cosa si può fare in questi casi per mettere in sicurezza gli edifici ed evitare che questi fenomeni si ripetano!? Innanzitutto consiglio una perizia tecnica di un bravo strutturista.

La perizia potrà richiedere anche un'ispezione geologica del terreno che aiuterà nel definire la migliore strategia di intervento. L'ispezione geologica viene effettuata da ditte specializzate. In genere è di tipo meccanico.

Per questo si utilizza un marchingegno che ficca una sonda nel terreno ed aggiungendo delle aste penetra sempre più in profondità sino a 10, 12 metri. Ogni 25 cm si effettua una misurazione di sforzo alla penetrazione della punta, degli sforzi di attrito laterali e dello sforzo complessivo e si compila una tabella. In qualche modo, analizzando questi dati, si riesce a comprendere sia la composizione del terreno che la solidità di questo.


Nella prova effettuata i valori dello sforzo di punta iniziavano con circa 15 kg/cm2 per arrivare a valori attorno ai 70 kg/cm2 negli strati più profondi. Gli sforzi laterali variavano anch'essi ma non in proporzione: dove si incontravano strati con maggior contenuto sabbioso risultavano meno intensi. Infatti la sabbia non offre grande resistenza agli sforzi laterali a differenza dell'argilla che ha una maggiore coesione.

L'esito della prova ha suggerito, per consolidare gli strati superficiali del terreno, di intervenire con dei micropali di cui racconterò in uno dei prossimi post.

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