Molti di voi avranno letto che nella Repubblica Ceca si registra la maggiore diffusione del telelavoro mentre l'Italia si trova agli ultimi posti. Dapprima pensavo che questo divario fosse legato alla diversa penetrazione della banda larga, ma non è così ed entrambe i paesi si trovano in fondo alla classifica europea.
Ho ipotizzato allora che potesse dipendere dall'età media della popolazione. E con l'età, si sa, la propensione ai cambiamenti si riduce e l'approccio alle nuove tecnologie risulta difficoltoso. Ma anche in questo caso i due paesi mostrano valori simili e l'età media della Repubblica Ceca di 39,8 anni rispetto a quella dell'Italia di 42,9 può giustificare solo in parte una così diversa diffusione del telelavoro.
Ma c'è un dato che forse può spiegare il fenomeno.
In questi giorni sono stati diffuse le statistiche sulla disoccupazione in Italia. I dati sono allarmanti con un tasso di occupazione (occupati / intera popolazione) appena superiore al 38%. Il tasso di occupazione specifico, riferito alla popolazione con età compresa tra 15 e 64 anni, che a mio avviso descrive meglio la situazione del nostro paese, è di appena il 57,9%. Ciò significa che oltre il 40% della popolazione in età lavorativa sta a casa. Ma chi è maggiormente penalizzato sono i giovani con un tasso di disoccupazione giovanile del 26,9% contro il 17,5% della Repubblica Ceca.
Svelato l'arcano. Un mondo del lavoro antiquato: vecchi sono i lavoratori, vecchie le politiche, vecchie le infrastrutture e vecchia la mentalità. Mancano i giovani che restano a casa a giocare con la Playstation 3. Ecco come viene utilizzata la nostra banda larga!
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I giovani sanno che in Italia non c'è posto per loro e progettano di andare fuori, il telelavoro non gli interessa molto e non hanno molta voglia di stare tappati in casa.
RispondiEliminaSarebbe invece una soluzione molto più adatta proprio ai vecchi lavoratori, che hanno già appreso la professione e possono svolgerla comodamente da casa conciliando famiglia e tempo libero. Infatti io mi sono dovuta orientare a questa forma di lavoro
IMHO
Beh, la tua è una osservazione interessante. Poni tante questioni e non è semplice rispondere.
RispondiEliminaPer me il telelavoro non significa stare tappati in casa ma poter gestire con estrema flessibilità il proprio tempo. In ufficio, in casa, in un internet caffè o al mare in vacanza. Flessibilità significa più possibilità. Chi è interessato potrà coglierla chi no andrà in ufficio. E i giovani, che non sono solo quelli alla prima esperienza di lavoro, hanno la forza e la capacità di rinnovare il mondo del lavoro.
Ciao Max
Off Topic ..scusa se vado fuori tema ma ..hai ricevuto mia email su Eolus? ciao ,saluti
RispondiEliminaval
p.s. beh come futura contadina il telelavoro non mi sarà possibile però è una bella opportunità..e comunque lassù al paesello, nonostante le connessioni "a carbonella" !! tutti hanno il pc , persino i vecchi contadini ...che per noi diventa uno "svago utilissimo" vista la lontananza dalla civiltà e i pessimi programmi tv ! (fra l'altro saremo tagliati fuori dal digitale terrestre e ci rimane solo la possibilità del satellitare!)...
Ciao Val, si, ho ricevuto la documentazione su Eolus e ti ringrazio.
RispondiEliminaSul telelavoro per me il discorso è diverso. Oltre a fare il contadino continuerò a progettare da casa.
Ciao Max
Grazie per il suggerimento, volevo solo spiegarmi meglio : saremo fuori dal digitale terrestre non solo noi come singola abitazione, ma tutto il paese perchè non raggiungibili dal segnale in quanto abbiamo delle colline di gesso intorno ( c'è la mineraacielo aperto di gesso più grande d'Italia!)e il nostro bacino di utenza è troppo piccolo per giustificare una grossa spesa e l'installazione di tralicci alti... ma il satellitare ci raggiunge bene quindi avremo ugualmente possibilità di vedere Tv...
RispondiEliminaGrazie ancora e appena tornate in Italia ti farò avere dati più esatti su Eolus ,anzi magari nel fattempo proveremo a montarlo e ti spedirò le foto! ciao val
Mi aggiungo con estremo ritardo sulla vostra dissertazione. Io, già saprai, ho un telelavoro. Purtroppo però il mio è uno di quelli da stare "tappati in casa". Sarebbe molto bello, caro Max, potersi gestire il tempo come dici tu, ma come tu stesso hai aggiunto a fine post, la concezione del lavoro è vecchia e la flessibilità è veramente lontana. Io ho faticato non poco ad abituarmici. Molte persone pensano che telelavorare sia una pacchia, ma non lo è sempre... bisogna darsi delle regole e sempre dipende da chi il lavoro te lo da. Un salutone! ;)
RispondiEliminaCiao Danda, non conoscendo la natura del tuo lavoro non posso esprimermi sulla necessità di eseguirlo stando "tappati in casa". Se non fosse necessario lo reputerei una inutile costrizione. Anche il telelavoro può essere concepito con un approccio vecchio. Penso comunque che sia un piccolo passo avanti, almeno lo spero!
RispondiEliminaEh eh, io invece sono contenta di stare più tempo in casa. Dopo anni trascorsi chiusa in ufficio o in trasferte ma sempre in ufficio 12-13 ore al giorno, adesso mi sento incredibilmente più libera. Comunque esco lo stesso ma quando va a me :-)
RispondiEliminaCiao Recenso, ultimamente ti vedo dappertutto. Da quanto ho capito per te la situazione è diverse; hai salutato tutti e ti sei messa in proprio. Questo è il massimo della libertà e mi sembri contenta della tua scelta cosa che mi rende felicissimo. Il lavoro deve essere piacevole altrimenti chi può reggere per 40 anni.
RispondiEliminaCiao Max