Oggi, alla 24-esima edizione del combattimento internazionale di oche, c'erano più fotografi che spettatori, forse alcune centinaia di individui, oche comprese. Il vento tagliente aveva dissuaso molti che si accontenteranno di leggere dell'evento sui giornali. Un uomo al microfono commentava gli avvenimenti alternandosi alla musica folk. Accanto a lui i premi.
In attesa delle oche alcune bimbe sgusciavano in mezzo alla folla offrendo tranci di torta fatta in casa ma i più circondavano un banchetto dove offrivano grappa.
Tirava un ventaccio gelido a Mokrin e decidiamo, in attesa che la competizione entri nel vivo, di andare al caldo nella casa degli avi di Ilija che si trova poco distante.
Ilija è laureato in letteratura mondiale, profondo conoscitore di antroposofia, che vive in un modo tutto suo e non basterebbe un libro per descriverlo. Ama leggere e vive tra la biblioteca e le sue capre ma ha anche galline, anatre ed un orto. I prodotti che non usa per se li vende al mercato di Kikinda. E' un tipo allegro e comunicativo e per mia fortuna parla diverse lingue tra cui l'italiano. Con noi c'era anche il professore, docente di matematica e studioso di etnologia o forse etnografia e profondo conoscitore della vita contadina. E poi Dragan che il contadino lo fa per davvero e fa anche un'ottima grappa ed insaccati. Ascoltavo i racconti ben piazzato vicino alla stufa alimentata con i torsoli delle pannocchie di mais e sorseggiando grappa.
Questa casa, ormai poco vissuta, è una costruzione antica ed ancora perfettamente integra con ampi ambienti quasi aristocratici nel corpo principale dell'edificio ed un ala decisamente più contadina con una piccola stalla, una rimessa ed un porticato sul retro e poi i campi. Noi ci eravamo accomodati in un cucinotto di servizio al corpo principale, più facile da riscaldare.
Dei racconti afferravo solo il senso generale e qualche parola e di tanto in tanto mia moglie o Ilija mi ragguagliavano con delle brevi sintesi. Parlavano di storia, di popoli, della vita contadina e di tanti piccoli aneddoti. Avrei voluto capire di più. Ero sorpreso ed incuriosito dai contrasti e dalle differenze ma soprattutto dalla loro giovialità ed ospitalità. In poco tempo ero uno del gruppo ed avevo già ricevuto diversi inviti, a pranzo, a cena, o per partecipare alla macellazione del maiale.
Ci interrompe, affacciandosi alla porta, l'uomo che vendeva grappa al banchetto. Aveva finito la sua e chiedeva ad Ilija se ne avesse qualche bottiglia. Purtroppo la grappa di Ilija era troppo alcolica e doveva ancora essere diluita con acqua distillata. Smossi dall'interruzione decidiamo dir tornare dalle oche ed assistere almeno ai combattimenti conclusivi.
Finalmente, dopo tanta attesa, e quasi tutti un po alticci, due gruppi di oche rivali si avvicinano per affrontarsi, sembrano agguerriti, tutti i fotografi sono già in posa, ma sul più bello un gruppo retrocede.
Attendiamo pazienti altri sfidanti. Ed eccoli, è il duello finale. I maschi, affiancati dalle proprie femmine, procedono tronfi verso il piazzale, i due gruppi si studiano, starnazzano, sbattono le ali e si danno qualche beccata finché uno dei due gruppi batte in ritirata.
La competizione finisce così senza ne piume ne sangue lasciato sul campo. Tuttavia non sono mancate le critiche degli animalisti ma posso garantirvi: una piacevole giornata anche per le oche.
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