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domenica 14 settembre 2014

Canalette trasversali in legno per la raccolta e lo sgrondo delle acque nelle strade bianche e sterrate

Le canalette trasversali in legno sono una soluzione economica, ma estremamente efficace, per interrompere il deflusso dell'acqua piovana sulle strade sterrate o bianche.

Sono particolarmente indicate quando la pendenza della strada supera l'8 per cento per limitare la lunghezza del percorso compiuto dall'acqua che, altrimenti, acquisisce un maggior potere erosivo creando solchi che ne compromettono la transitabilità.

La messa in posa delle canalette è abbastanza semplice. E' sufficiente realizzare un solco che tagli la strada con una inclinazione di circa 30° rispetto alla normale all'asse longitudinale della strada dove annegare la canaletta. In questo modo l'acqua verrà convogliata verso il pluviale di monte (se la strada ha una pendenza trasversale verso monte) o verso valle (se la strada ha pendenza trasversale verso valle).

Oltre all'economicità, il pregio delle canalette trasversali in legno, rispetto ad altre soluzioni quali le canalette in cemento o in metallo, è che sono facilmente trasportabili per il peso contenuto (basta caricarle sul portapacchi!) e ragionevolmente maneggevoli.

Di contro la durata risulta inferiore, tra i cinque e i dieci anni, in funzione del numero e tipologia di mezzi che transitano la strada.

Per una stradina di accesso di una casa in campagna, con una frequenza di traffico di una decina di passaggi al giorno, rappresentano una soluzione ideale e ragionevolmente duratura.

Le canalette trasversali in legno sono in genere commercializzate dalle falegnamerie o dai magazzini di materiale in legno per esterni. Si trovano più facilmente al nord, ma possono anche essere realizzate con un po' di sano lavoro di bricolage.


domenica 9 maggio 2010

Manutenzione delle strade di campagna, argini e fossi

In campagna, oltre alla gestione delle colture, è necessario tenere in buona efficienza le strade sterrate, gli argini ed i fossi di drenaggio dell'acqua. Con l'intensificarsi delle precipitazione, che sempre più spesso si concentrano in alcune stagioni con particolare violenza, questo compito diviene sempre più importante ed oneroso.

Argini e fossati, che delimitano gli appezzamenti di terreno, devono in qualche modo costituire un sistema idraulico che convogli l'acqua piovana evitando ristagni e la formazione di vie di corsa nelle colture, oltre che naturalmente nelle parti abitate e nelle strade. Per questo le colture ed il sistema di smaltimento acque deve essere ben progettato e gestito.

I nuovi impianti colturali devono essere realizzati tenendo conto della conformazione del terreno e per quanto possibile non devono svilupparsi in filari, emblematico è il caso dei vigneti, orientati secondo la linea di massima pendenza. Ma anche la lavorazione del terreno e bene che venga condotta procedendo con traiettorie di lieve pendenza in modo da creare solchi poco ripidi.


Anche i fossi, per quanto possibile, devono svilupparsi con pendenze ridotte. Nei punti più scoscesi, specie se i tratti sono consistenti e la massa d'acqua è importante, potrebbe essere necessario interromperli con delle piccole cascatelle e bacini. In questo modo verrebbe a ridursi la velocità ed irruenza dell'acqua e di conseguenza l'effetto erosivo.

Personalmente credo che, a differenza da quelle che sono le pratiche più diffuse in agricoltura, vi sia la convenienza a mantenere inerbiti i terreni coltivati a frutteto, oliveto e vigneto piuttosto che fresarli, specie se insistono su terreni collinari e scoscesi.

Il manto erboso, rinvigorito da periodici tagli, ha una buona capacità di assorbire l'acqua e trattenere il manto superficiale del terreno. A mio avviso è necessario passare il terreno almeno tre volte all'anno con trinciastocchi e decespugliatore.


Anche gli argini vanno puliti, in quanto come dicevo, è la vegetazione nuova, ringiovanita, che assicura la miglior tenuta. Per garantire stabilità degli argini e magari conferire anche un buon aspetto estetico si potranno piantare filari di alberi con radici profonde come olivi o cipressi. La presenza degli alberi aiuterà inoltre a contenere la vegetazione. Anni addietro, mia moglie, mi segnalò una pianta perenne della famiglia delle graminacee, il Vetiver, che si presenta come un cespuglio ma possiede radici profondissime fino a 5 metri ed è particolarmente adatta per consolidare i terreni a rischio idrogeologico.


Per quanto riguarda le stradine di campagna in ghiaia e pietrisco accade spesso che col tempo si formino dei solchi e depressioni causati dalle ruote ed il peso dei veicoli separati da un dosso centrale.

Sulle stradine più scoscese questa conformazione è paragonabile a due condotte forzate ed una precipitazione intensa potrebbe danneggiarle seriamente.

In questo caso il rimedio più semplice è di creare dei solchi inclinati di 15, 20 gradi rispetto la trasversale che spezzino il flusso d'acqua convogliandolo verso il fossato laterale. Ancora meglio sarebbe inserire una canaletta trasversale in legno o in cemento.

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