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lunedì 17 maggio 2010

Le frane, prevenzione e risanamento

Approfittando di una breve tregua dalla pioggia, questa mattina, ho ripristinato un lungo fossato che negli anni si era completamente ostruito. Su quel terreno alcuni giorni fa si era verificata una frana trascinando a valle un argine con un fronte di una decina di metri e quasi due di spessore. Si è trattato di un evento eccezionale e di pioggia così intensa nemmeno i nonnini della zona ne hanno memoria.
Frana argine terreno argilloso
Frana argine terreno argilloso
Avrei dovuto ripristinare il fossato per tempo (facile dirlo a posteriori!) ma osservando le previsioni meteo che ormai sono una monotona ed inquietante sequenza di vignette di nuvole scure e piovose squarciate da lampi gialli ho preso coraggio e zappa e mi sono messo al lavoro.

LE FRANE
La formazione delle frane è un fenomeno complesso. Ne esistono di diverse tipologie ed anche le cause possono essere molteplici. In questa zona della Toscana caratterizzata da colline, terreni argillosi ed elevata piovosità si verificano di frequente. Le intense piogge sono sicuramente le maggiori responsabili di questo fenomeno e tutte le frane che ho potuto osservare sono sempre occorse a seguito di forti temporali - fermo restando che è la forza di gravità che trascina il materiale a valle. Ma su questi due aspetti si può fare ben poco. L'intensificarsi dei fenomeni franosi può essere dovuto anche al progressivo abbandono delle aree rurali collinari e dalla conseguente mancanza di un'adeguata manutenzione dei terreni e dei sistemi di drenaggio dell'acqua. Sono proprio le opere di drenaggio che conferiscono maggiore stabilità agli argini.

La frana che si è verificata nel mio terreno potrebbe essere classificata come lama o scivolamento rotazionale. Le lame sono piccole frane tipiche dei terreni argillosi che interessano modeste porzioni del terreno (fronte fino ad una decina di metri e spessori dell'ordine del metro). Si formano in assenza di una buona manutenzione del drenaggio del terreno e sono causate dalla perdita di coesione degli strati argillosi per effetto dell'acqua. Gli scivolamenti rotazionali interessano più consistenti porzioni del terreno (fronte di decine di metri e spessori di svariati metri). In queste risulta evidente in corrispondenza della nicchia di distacco l'andamento cilindrico del terreno.
Frane terreni argillosi

SINTOMI PREMONITORI DELLE FRANE
In alcuni casi si possono osservare dei segnali premonitori senza dover ricorrere ad indagini più sofisticate. Tra questi vi sono le deformazioni del terreno (crepe, depressioni), inclinazioni di pali o alberi ed eccessivi ristagni d'acqua, osservati in zone prospicienti a pendii ed argini a rischio.
Sintomi frana-ristagno acqua

Sintomi frana-deformazioni irregolarità terreno

MANUTENZIONE DEI TERRENI
La manutenzione dei terrei è necessaria non solo a fronte di sintomi ma dovrebbe essere una normale attività preventiva. Nella maggior parte dei casi è necessario eseguire adeguate canalizzazioni che corrono a monte degli argini in modo da intercettare il deflusso d'acqua che altrimenti investirebbe gli argini ed i terreni subito adiacenti. Gli argini vanno inoltre addolciti eliminando fratture ed irregolarità sia sulla sommità che su tutto il fianco e la base. Una buona copertura vegetale con erba ed alberi con radici profonde è inoltre indispensabile per consolidare il terreno. Le opere sono comunque un complesso sistema che deve interessare la totalità del terreno. Per maggiori dettagli vi rimando a questo post (Manutenzione delle strade di campagna, argini e fossi).

RISANAMENTO DELLE FRANE
Quando ormai il danno è avvenuto bisogna comunque intervenire. Se l'aria interessata dalla frana è di grande entità difficilmente si riuscirà a ripristinare la situazione originale sia per le difficoltà tecniche che per i costi da sostenere. Si potranno comunque attuare una serie di operazioni per consolidare il versante ed evitare che il fenomeno si ripeta. Innanzitutto bisognerà realizzare a monte della frana opportune canalizzazioni trasversali. Inoltre sarà necessario rimodellare tutta l'area interessata dalla frana stabilizzando la zona di accumulo ed arrotondando la sommità. A questo punto si potrà ricostituire un manto vegetale costituito anche da piante e alberi con radici profonde.

Questo è quanto sto iniziando a fare. L'arnese che utilizzo, non è una zappa ma un attrezzo che scovai in questo terreno e che probabilmente apparteneva ad un contadino mio predecessore. Probabilmente lo usava anche lui per sistemare i fossi.
attrezzo contadino per fossi
Son partito dal fondo e man mano che il fossato prendeva forma ammiravo con soddisfazione l'acqua che si raccoglieva dall'argine e confluiva ancora intorbidita nel canaletto. Ogni tanto tornavo indietro per ammansire qualche irregolarità che impediva il deflusso. Dopo un paio d'ore di lavoro avevo quasi terminato e mentre formavo gli ultimi metri ricominciava a tuonare e piovere... il maledetto anticiclone Siberiano! Era il momento di rincasare anche perché ero distrutto.
Fosso drenaggio acqua
Naturalmente con le frane non si scherza specie se vicino a centri abitati, abitazioni o strade. Nei casi di pericolo è necessario rivolgersi a ditte specializzate in grado di mettere in sicurezza le zone a rischio.

domenica 9 maggio 2010

Manutenzione delle strade di campagna, argini e fossi

In campagna, oltre alla gestione delle colture, è necessario tenere in buona efficienza le strade sterrate, gli argini ed i fossi di drenaggio dell'acqua. Con l'intensificarsi delle precipitazione, che sempre più spesso si concentrano in alcune stagioni con particolare violenza, questo compito diviene sempre più importante ed oneroso.

Argini e fossati, che delimitano gli appezzamenti di terreno, devono in qualche modo costituire un sistema idraulico che convogli l'acqua piovana evitando ristagni e la formazione di vie di corsa nelle colture, oltre che naturalmente nelle parti abitate e nelle strade. Per questo le colture ed il sistema di smaltimento acque deve essere ben progettato e gestito.

I nuovi impianti colturali devono essere realizzati tenendo conto della conformazione del terreno e per quanto possibile non devono svilupparsi in filari, emblematico è il caso dei vigneti, orientati secondo la linea di massima pendenza. Ma anche la lavorazione del terreno e bene che venga condotta procedendo con traiettorie di lieve pendenza in modo da creare solchi poco ripidi.


Anche i fossi, per quanto possibile, devono svilupparsi con pendenze ridotte. Nei punti più scoscesi, specie se i tratti sono consistenti e la massa d'acqua è importante, potrebbe essere necessario interromperli con delle piccole cascatelle e bacini. In questo modo verrebbe a ridursi la velocità ed irruenza dell'acqua e di conseguenza l'effetto erosivo.

Personalmente credo che, a differenza da quelle che sono le pratiche più diffuse in agricoltura, vi sia la convenienza a mantenere inerbiti i terreni coltivati a frutteto, oliveto e vigneto piuttosto che fresarli, specie se insistono su terreni collinari e scoscesi.

Il manto erboso, rinvigorito da periodici tagli, ha una buona capacità di assorbire l'acqua e trattenere il manto superficiale del terreno. A mio avviso è necessario passare il terreno almeno tre volte all'anno con trinciastocchi e decespugliatore.


Anche gli argini vanno puliti, in quanto come dicevo, è la vegetazione nuova, ringiovanita, che assicura la miglior tenuta. Per garantire stabilità degli argini e magari conferire anche un buon aspetto estetico si potranno piantare filari di alberi con radici profonde come olivi o cipressi. La presenza degli alberi aiuterà inoltre a contenere la vegetazione. Anni addietro, mia moglie, mi segnalò una pianta perenne della famiglia delle graminacee, il Vetiver, che si presenta come un cespuglio ma possiede radici profondissime fino a 5 metri ed è particolarmente adatta per consolidare i terreni a rischio idrogeologico.


Per quanto riguarda le stradine di campagna in ghiaia e pietrisco accade spesso che col tempo si formino dei solchi e depressioni causati dalle ruote ed il peso dei veicoli separati da un dosso centrale.

Sulle stradine più scoscese questa conformazione è paragonabile a due condotte forzate ed una precipitazione intensa potrebbe danneggiarle seriamente.

In questo caso il rimedio più semplice è di creare dei solchi inclinati di 15, 20 gradi rispetto la trasversale che spezzino il flusso d'acqua convogliandolo verso il fossato laterale. Ancora meglio sarebbe inserire una canaletta trasversale in legno o in cemento.

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