Approfittando di una breve tregua dalla pioggia, questa mattina, ho ripristinato un lungo fossato che negli anni si era completamente ostruito. Su quel terreno alcuni giorni fa si era verificata una frana trascinando a valle un argine con un fronte di una decina di metri e quasi due di spessore. Si è trattato di un evento eccezionale e di pioggia così intensa nemmeno i nonnini della zona ne hanno memoria.
Avrei dovuto ripristinare il fossato per tempo (facile dirlo a posteriori!) ma osservando le previsioni meteo che ormai sono una monotona ed inquietante sequenza di vignette di nuvole scure e piovose squarciate da lampi gialli ho preso coraggio e zappa e mi sono messo al lavoro.
LE FRANE
La formazione delle frane è un fenomeno complesso. Ne esistono di diverse tipologie ed anche le cause possono essere molteplici. In questa zona della Toscana caratterizzata da colline, terreni argillosi ed elevata piovosità si verificano di frequente. Le intense piogge sono sicuramente le maggiori responsabili di questo fenomeno e tutte le frane che ho potuto osservare sono sempre occorse a seguito di forti temporali - fermo restando che è la forza di gravità che trascina il materiale a valle. Ma su questi due aspetti si può fare ben poco. L'intensificarsi dei fenomeni franosi può essere dovuto anche al progressivo abbandono delle aree rurali collinari e dalla conseguente mancanza di un'adeguata manutenzione dei terreni e dei sistemi di drenaggio dell'acqua. Sono proprio le opere di drenaggio che conferiscono maggiore stabilità agli argini.
La frana che si è verificata nel mio terreno potrebbe essere classificata come lama o scivolamento rotazionale. Le lame sono piccole frane tipiche dei terreni argillosi che interessano modeste porzioni del terreno (fronte fino ad una decina di metri e spessori dell'ordine del metro). Si formano in assenza di una buona manutenzione del drenaggio del terreno e sono causate dalla perdita di coesione degli strati argillosi per effetto dell'acqua. Gli scivolamenti rotazionali interessano più consistenti porzioni del terreno (fronte di decine di metri e spessori di svariati metri). In queste risulta evidente in corrispondenza della nicchia di distacco l'andamento cilindrico del terreno.
SINTOMI PREMONITORI DELLE FRANE
In alcuni casi si possono osservare dei segnali premonitori senza dover ricorrere ad indagini più sofisticate. Tra questi vi sono le deformazioni del terreno (crepe, depressioni), inclinazioni di pali o alberi ed eccessivi ristagni d'acqua, osservati in zone prospicienti a pendii ed argini a rischio.
MANUTENZIONE DEI TERRENI
La manutenzione dei terrei è necessaria non solo a fronte di sintomi ma dovrebbe essere una normale attività preventiva. Nella maggior parte dei casi è necessario eseguire adeguate canalizzazioni che corrono a monte degli argini in modo da intercettare il deflusso d'acqua che altrimenti investirebbe gli argini ed i terreni subito adiacenti. Gli argini vanno inoltre addolciti eliminando fratture ed irregolarità sia sulla sommità che su tutto il fianco e la base. Una buona copertura vegetale con erba ed alberi con radici profonde è inoltre indispensabile per consolidare il terreno. Le opere sono comunque un complesso sistema che deve interessare la totalità del terreno. Per maggiori dettagli vi rimando a questo post (Manutenzione delle strade di campagna, argini e fossi).
RISANAMENTO DELLE FRANE
Quando ormai il danno è avvenuto bisogna comunque intervenire. Se l'aria interessata dalla frana è di grande entità difficilmente si riuscirà a ripristinare la situazione originale sia per le difficoltà tecniche che per i costi da sostenere. Si potranno comunque attuare una serie di operazioni per consolidare il versante ed evitare che il fenomeno si ripeta. Innanzitutto bisognerà realizzare a monte della frana opportune canalizzazioni trasversali. Inoltre sarà necessario rimodellare tutta l'area interessata dalla frana stabilizzando la zona di accumulo ed arrotondando la sommità. A questo punto si potrà ricostituire un manto vegetale costituito anche da piante e alberi con radici profonde.
Questo è quanto sto iniziando a fare. L'arnese che utilizzo, non è una zappa ma un attrezzo che scovai in questo terreno e che probabilmente apparteneva ad un contadino mio predecessore. Probabilmente lo usava anche lui per sistemare i fossi.
Son partito dal fondo e man mano che il fossato prendeva forma ammiravo con soddisfazione l'acqua che si raccoglieva dall'argine e confluiva ancora intorbidita nel canaletto. Ogni tanto tornavo indietro per ammansire qualche irregolarità che impediva il deflusso. Dopo un paio d'ore di lavoro avevo quasi terminato e mentre formavo gli ultimi metri ricominciava a tuonare e piovere... il maledetto anticiclone Siberiano! Era il momento di rincasare anche perché ero distrutto.
Naturalmente con le frane non si scherza specie se vicino a centri abitati, abitazioni o strade. Nei casi di pericolo è necessario rivolgersi a ditte specializzate in grado di mettere in sicurezza le zone a rischio.
Avrei dovuto ripristinare il fossato per tempo (facile dirlo a posteriori!) ma osservando le previsioni meteo che ormai sono una monotona ed inquietante sequenza di vignette di nuvole scure e piovose squarciate da lampi gialli ho preso coraggio e zappa e mi sono messo al lavoro.
LE FRANE
La formazione delle frane è un fenomeno complesso. Ne esistono di diverse tipologie ed anche le cause possono essere molteplici. In questa zona della Toscana caratterizzata da colline, terreni argillosi ed elevata piovosità si verificano di frequente. Le intense piogge sono sicuramente le maggiori responsabili di questo fenomeno e tutte le frane che ho potuto osservare sono sempre occorse a seguito di forti temporali - fermo restando che è la forza di gravità che trascina il materiale a valle. Ma su questi due aspetti si può fare ben poco. L'intensificarsi dei fenomeni franosi può essere dovuto anche al progressivo abbandono delle aree rurali collinari e dalla conseguente mancanza di un'adeguata manutenzione dei terreni e dei sistemi di drenaggio dell'acqua. Sono proprio le opere di drenaggio che conferiscono maggiore stabilità agli argini.
La frana che si è verificata nel mio terreno potrebbe essere classificata come lama o scivolamento rotazionale. Le lame sono piccole frane tipiche dei terreni argillosi che interessano modeste porzioni del terreno (fronte fino ad una decina di metri e spessori dell'ordine del metro). Si formano in assenza di una buona manutenzione del drenaggio del terreno e sono causate dalla perdita di coesione degli strati argillosi per effetto dell'acqua. Gli scivolamenti rotazionali interessano più consistenti porzioni del terreno (fronte di decine di metri e spessori di svariati metri). In queste risulta evidente in corrispondenza della nicchia di distacco l'andamento cilindrico del terreno.
SINTOMI PREMONITORI DELLE FRANE
In alcuni casi si possono osservare dei segnali premonitori senza dover ricorrere ad indagini più sofisticate. Tra questi vi sono le deformazioni del terreno (crepe, depressioni), inclinazioni di pali o alberi ed eccessivi ristagni d'acqua, osservati in zone prospicienti a pendii ed argini a rischio.
MANUTENZIONE DEI TERRENI
La manutenzione dei terrei è necessaria non solo a fronte di sintomi ma dovrebbe essere una normale attività preventiva. Nella maggior parte dei casi è necessario eseguire adeguate canalizzazioni che corrono a monte degli argini in modo da intercettare il deflusso d'acqua che altrimenti investirebbe gli argini ed i terreni subito adiacenti. Gli argini vanno inoltre addolciti eliminando fratture ed irregolarità sia sulla sommità che su tutto il fianco e la base. Una buona copertura vegetale con erba ed alberi con radici profonde è inoltre indispensabile per consolidare il terreno. Le opere sono comunque un complesso sistema che deve interessare la totalità del terreno. Per maggiori dettagli vi rimando a questo post (Manutenzione delle strade di campagna, argini e fossi).
RISANAMENTO DELLE FRANE
Quando ormai il danno è avvenuto bisogna comunque intervenire. Se l'aria interessata dalla frana è di grande entità difficilmente si riuscirà a ripristinare la situazione originale sia per le difficoltà tecniche che per i costi da sostenere. Si potranno comunque attuare una serie di operazioni per consolidare il versante ed evitare che il fenomeno si ripeta. Innanzitutto bisognerà realizzare a monte della frana opportune canalizzazioni trasversali. Inoltre sarà necessario rimodellare tutta l'area interessata dalla frana stabilizzando la zona di accumulo ed arrotondando la sommità. A questo punto si potrà ricostituire un manto vegetale costituito anche da piante e alberi con radici profonde.
Questo è quanto sto iniziando a fare. L'arnese che utilizzo, non è una zappa ma un attrezzo che scovai in questo terreno e che probabilmente apparteneva ad un contadino mio predecessore. Probabilmente lo usava anche lui per sistemare i fossi.
Son partito dal fondo e man mano che il fossato prendeva forma ammiravo con soddisfazione l'acqua che si raccoglieva dall'argine e confluiva ancora intorbidita nel canaletto. Ogni tanto tornavo indietro per ammansire qualche irregolarità che impediva il deflusso. Dopo un paio d'ore di lavoro avevo quasi terminato e mentre formavo gli ultimi metri ricominciava a tuonare e piovere... il maledetto anticiclone Siberiano! Era il momento di rincasare anche perché ero distrutto.
Naturalmente con le frane non si scherza specie se vicino a centri abitati, abitazioni o strade. Nei casi di pericolo è necessario rivolgersi a ditte specializzate in grado di mettere in sicurezza le zone a rischio.