mercoledì 8 febbraio 2012

Le gelate, i danni agli olivi ed anche (si spera) alla mosca olearia

La gelata che sta attraversando l'Italia e tutta Europa ormai da giorni, e minaccia di perdurare sino alla seconda metà di febbraio, sarà sicuramente annoverata insieme alle altre gelate storiche del 1929, 1956 e 1985. La sequenza temporale di questi eventi eccezionali sembra voler confermare la regola che si manifestino con cadenza di 25-30 anni, ma forse è solo una coincidenza.

Già in questi giorni sono stati lamentati danni alle piante di olivo ma per un bilancio definitivi bisognerà attendere i prossimi mesi. A maggior rischio sono il fogliame, le piante più giovani ed i giovani getti ma, in funzione della severità delle condizioni climatiche, i danni potranno interessare anche parti strutturali della pianta sino alle radici.

Analizzando le dinamiche delle gelate precedenti ed i danni subiti dagli olivi è possibile capire quali sono le circostanze più gravose per le piante e consentirci di azzardare alcune previsioni.
Il verificarsi di un calo di temperatura al di sotto dei -5°C (gelata) comporta maggior danni nelle seguenti condizioni:

  • periodo in cui si verifica (meno grave nel periodo di quiescenza)
  • rapidità del crollo delle temperature (gradiente termico)
  • rigidità delle temperature minime raggiunte
  • perdurare di temperature rigide
  • presenza di umidità nell'aria e terreno

A parità di condizioni, inoltre, le piante recentemente potate risultano più esposte.
Oltre al gelo, i danni possono derivare dalla rottura di rami dovuta al peso della neve combinata con l'azione del vento. Unica nota positiva e che le larve della mosca olearia, in presenza di temperature rigide prolungate periscono o comunque si riducono fortemente.










2 commenti:

  1. aih! qui i guai non si quantificano ancora, ma si vedono già.
    Ulivi adulti aperti a metà dal peso della neve, grosse branche spezzate, e in molti posti non si vedono nemmeno le piante.
    Ricordo gli anni subito sucessivi all'85, persino il paesaggio era mutato, niente più uliveti.
    Fortuna che dalla base ripartono quasi sempre, e se le radici sono forti fanno abbastanza in fretta.
    Almeno abbiamo scongiurato l'emmergenza sicità...

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    1. Qui da me non ho notato danni così evidenti ma i pericoli non sono ancora scongiurati ed annunciano altro freddo per i prossimi giorni. Spero davvero che non vi siano conseguenze gravi perché, con la situazione già precaria dell'ovicoltura italiana, un'altra mazzata, potrebbe essere il colpo di grazia. Il 2012 comunque non lo dimenticheremo facilmente, profezia Maya permettendo.

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