sabato 27 dicembre 2008

Vivere tra cinghiali

Il titolo fa pensare ad una metafora sugli uomini rozzi che condividono l’esistenza con donne fragili e sensibili. In questo caso, tuttavia, mi riferisco ai cinghiali veri, quelli pelosi che popolano le campagne toscane.

Mai, come quest’anno, sono stati così numerosi ed invadenti. Eppure vederli non è semplice! Si muovono principalmente nelle ore crepuscolari seguendo percorsi precisi, già collaudati, per raggiungere le loro mete più ambite: frutteti, vigneti, noccioleti

Mia moglie, che pare possa percepirne l'odore di selvatico, sostiene che arrivino alle 18,00 massimo alle 18,05. Più puntuali di me! Fino a notte inoltrata si intrattengono ingurgitando cibo e grugnendo.

A volte provo a scacciarli battendo le mani ma non sempre sortisco effetto. Restano lì incuranti, padroni del territorio, a consumare il loro pasto fino a sazietà per poi ritirarsi nella macchia.

I danni all’agricoltura possono essere ingenti! Una famigliola di cinghiali, poco prima della vendemmia, ha preso d’assalto la vigna lasciandomi soli pochi grappoli.
Così è con una certa soddisfazione (e pochi sensi di colpa) che assisto ai preparativi della marinata per il cinghiale in umido.

La carne andrà lasciata per almeno 12 ore annegata in vino e spezie varie.

Dovrà essere cotta a lungo con pomodoro ed olive. Servita con polenta sarà la mia rivincita!

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