Si può vivere senza acqua e senza cibo? Un asceta indù di 83 anni, Prahlad Jani, sostiene di si e da 75 anni non tocca più cibo. La sua straordinaria capacità è resa possibile da una tecnica ascetica, il breatharianismo, che il santone sostiene di aver ricevuto come dono da una divinità all'età di 8 anni.
L'uomo è stato anche oggetto di osservazioni da parte del DIPAS, un istituto di ricerca indiano che si interessa di possibili tecniche e metodologie per sopravvivere in condizioni estreme quali guerre e terremoti.
Senza cibo e senza acqua veniva monitorato lo stato psicofisico del santone che a detta dell'equipe di medici che se ne occupava era ottimale. Molti hanno gridato alla bufala, che non è possibile e che l'uomo riceveva visite e forse biscottini sottobanco. Ed anch'io sono un po scettico.
Questa storia fece il giro del mondo già l'anno scorso ma io ne venni a conoscenza solo pochi giorni fa. Mi trovavo in Serbia in compagnia di mia moglie ed un'altra coppia di amici. Questi al rientro da una scampagnata ci invitarono a partecipare ad un breve rituale. Fissare il sole per alcuni secondi e poi chiudere le palpebre. Mi spiegarono che ripetendo questo esercizio con costanza e gradualmente prolungandone la durata ci si può saziare.
A me venne una gran fame ma il tepore del sole fu piacevole! Con grande difficoltà, per via della mia scarsa conoscenza del serbo, appresi comunque che si trattava di una tecnica ascetica che consente di nutrirsi di energia solare, come le piante, senza dover più ricorrere al cibo.
Alla teoria dell'uomo vegetale ci credo poco. Mi convince di più l'idea che sia possibile minimizzare le funzionalità entrando in una sorta di stand-by organico e che soprattutto occorra una grande stoicità. Ma se veramente fosse possibile ridurre le esigenze alimentari si risolverebbero i problemi della malnutrizione ed altre questioni ambientali. L'alimentazione infatti pesa molto sull'ecosistema.
Che si tratti di stato di stand-by o stato vegetale mi sembra in ogni caso qualcosa di molto simile all'annullamento di se stessi.
L'uomo è stato anche oggetto di osservazioni da parte del DIPAS, un istituto di ricerca indiano che si interessa di possibili tecniche e metodologie per sopravvivere in condizioni estreme quali guerre e terremoti.
Senza cibo e senza acqua veniva monitorato lo stato psicofisico del santone che a detta dell'equipe di medici che se ne occupava era ottimale. Molti hanno gridato alla bufala, che non è possibile e che l'uomo riceveva visite e forse biscottini sottobanco. Ed anch'io sono un po scettico.
Questa storia fece il giro del mondo già l'anno scorso ma io ne venni a conoscenza solo pochi giorni fa. Mi trovavo in Serbia in compagnia di mia moglie ed un'altra coppia di amici. Questi al rientro da una scampagnata ci invitarono a partecipare ad un breve rituale. Fissare il sole per alcuni secondi e poi chiudere le palpebre. Mi spiegarono che ripetendo questo esercizio con costanza e gradualmente prolungandone la durata ci si può saziare.
A me venne una gran fame ma il tepore del sole fu piacevole! Con grande difficoltà, per via della mia scarsa conoscenza del serbo, appresi comunque che si trattava di una tecnica ascetica che consente di nutrirsi di energia solare, come le piante, senza dover più ricorrere al cibo.
Alla teoria dell'uomo vegetale ci credo poco. Mi convince di più l'idea che sia possibile minimizzare le funzionalità entrando in una sorta di stand-by organico e che soprattutto occorra una grande stoicità. Ma se veramente fosse possibile ridurre le esigenze alimentari si risolverebbero i problemi della malnutrizione ed altre questioni ambientali. L'alimentazione infatti pesa molto sull'ecosistema.
Che si tratti di stato di stand-by o stato vegetale mi sembra in ogni caso qualcosa di molto simile all'annullamento di se stessi.
Haaaahahaha, la foto è
RispondiEliminas t r e p i t o s a!
Ciao Deco, in effetti mi chiedevo quali pensieri passano per la mente del santone lasciato solo e digiuno per settimane.
RispondiEliminaCiao Max