domenica 3 aprile 2022

Nuova Dacia Duster 4x4 prestige, principali difetti e problemi che ho riscontrato

Da poco più di un anno sono un felice possessore di una Dacia Duster 4x4 Prestige (edizione 2018) e nel raccontarvi delle mie impressioni tenete conto che la mia precedente vettura, una Peugeot 306 SW con motore TD 2000 di cilindrata, mi ha fedelmente accompagnato per quasi 20 anni. Il salto, in termini di design, tecnologia, sicurezza ed elettronica è stato quindi considerevole. Questa sensazione l'ho percepita maggiormente al momento del ritiro della vettura dal concessionario che per una mezz'ora abbondante si è prodigato nello spiegarmi il significato e l'utilizzo delle varie funzionalità disponibili. Telecamere, sensori di parcheggio, start&stop, limitatore e regolatore di velocità, assistente alla discesa, blind spot control, ECS,... miiiinnnccchhhh....
Avrei voluto dirgli "per favore basta!". Invece lui ha continuato con A/C control, keyless entry e naturalmente con il selettore 2WD, AUTO e 4WD. A quel punto ero cotto... e pronto per partire.
In effetti, poi, notando che lo sterzo era sempre lì, che c'erano i soliti 3 pedali e la leva del cambio era nel posto giusto, mi sono avviato ed ho raggiunto casa senza troppi traumi.
A distanza di tempo ho certamente acquisito una maggiore dimestichezza con la mia Duster ma ho impiegato mesi per averne una più completa padronanza. Ci sono inoltre alcune caratteristiche che per quanto mi riguarda sono dei punti deboli di questa vettura anche se con la pratica si impara a gestiRli. In questo post mi concentrerò su questi:

Marce troppo corte - I rapporti delle prime marce sono davvero troppo corti, specie nelle situazioni di traffico cittadino o extraurbano. Partendo da fermi, dopo pochi metri bisogna passare in seconda e quasi subito dopo in terza. Tenete conto che già a 50 km/h potete viaggiare tranquillamente in quinta, magari fino ai 70-80, mentre la sesta va bene dai 70-80 in su. Questa inadeguatezza dei rapporti si avverte maggiormente nell'immissione in una strada o una rotonda quando la necessità è di uscire rapidamente da una situazione critica.
Il rovescio della medaglia è che questa scelta di rapporti si dimostra ideale per affrontare strade sconnesse, ripide e magari con stretti tornanti, ma ciò forse conferma solo lo spirito da fuoristrada della Dacia Duster.

Scarso freno motore - nelle strade scoscese, da percorrere attorno ai 20 km/h, sento un po' la mancanza del freno motore dovendo spesso ricorrere ai freni. In un paio di occasioni ho approfittato della situazione per testare il sistema di assistenza alla discesa ma non mi ha convinto e non l'ho più utilizzato. Magari gli darò un'ulteriore chance in futuro.

Visibilità e padronanza dell'ingombro vettura - altra nota dolente e la scarsa visibilità e la difficoltà nell'acquisire coscienza dell'ingombro della vettura. La linea di cintura rialzata e la dimensione generosa dei montanti, che sicuramente danno beneficio alla linea, vanno invece a discapito della dimensione dei vetri e della visibilità. Retromarcia e parcheggi risultano possibili solo grazie alla telecamera ed ai sensori di parcheggio. La visibilità anteriore è invece eccessivamente ridotta per la presenza dei due montanti laterali e per la posizione dello specchietto retrovisore centrale. Auto è pedoni, specie in alcune manovre o agli incroci, sembrano materializzarsi dal nulla.
Nella guida in autostrada trovo inoltre poco efficace il blind spot control ed anche in queste circostanze le auto che sopraggiungono da dietro sembra che si materializzino all'improvviso.

Sbrina vetro parabrezza - nel periodo invernale, con basse temperature esterne, il parabrezza si appanna con estrema facilità. Immagino che questo accada su tutte le vetture anche se mi è sembrato che la Duster ne fosse particolarmente soggetta, chissà forse a causa di una bassa resistenza termica del vetro, ma naturalmente posso sbagliarmi. Per contrastare il fenomeno normalmente basta azionare l'aria calda indirizzandola opportunamente verso il vetro e magari aprire un po' il finestrino per abbassare l'umidità dell'abitacolo. Per la Duster c'è una funzione apposita. Quando attivata sembra di trovarsi nell'occhio di un ciclone con venti forza 12 della scala Beaufort. Il vetro lo disappanna ma che paura! Con il sistema di areazione funzionante a regimi più convenzionali questo è spesso insufficiente per disappannare il parabrezza.

Rumorosità - la rumorosità è in generale accettabile ad eccezione di un sibilo che si manifesta tra i 90 e 110 km/h abbastanza fastidioso. Per sbarazzarsene l'unica soluzione è cambiare andatura, cosa non sempre possibile.

Computer di bordo - il computer di bordo è abbastanza completo. Pigiando sui due tasti posti sullo sterzo a destra si visualizzano le varie informazioni: km percorsi, parziale, consumi medi, istantanei, autonomia etc. Molte vetture rilasciate in quel periodo (tra cui la mia) inoltre lamentano un malfunzionamento del computer di bordo che si manifesta a causa delle elevate temperature esterne. In sostanza nel periodo estivo, durante il giorno, smette di funzionare correttamente. La notte, con il fresco, torna in sé (in questo ci assomigliamo). L'assistenza non è riuscita a porre rimedio a questa anomalia.

La logica dell'elettronica - come spesso accade per recensire un oggetto complesso come un'auto ci vuole del tempo. E' necessario che si presentino certe circostanze per metterla alla prova. Immaginate ad esempio di trovarvi in auto in sosta mentre la moglie è scesa un attimino per una compera. Sono le 3 di pomeriggio di una ordinaria giornata estiva con temperature che sfiorano i 40 all'esterno e gli 80 all'interno dell'abitacolo. Dopo i primi 10 minuti di attesa, quando ormai gli avvoltoi volteggiano in tondo sopra alla vostra vettura grigio cometa, provate ad accendere il quadro per aprire il finestrino. Niente da fare. Il finestrino è azionabile solo a motore acceso. Che dire!

A volte e con una certa apprensione (perché io voglio un gran bene a questa auto), ho come la sensazione che la mia Duster sia posseduta. Luci e soprattutto tergicristalli non obbediscono ai vostri comandi. Se, ad esempio dopo una spazzolata al parabrezza lo disattivate, lui continua per fermarsi solo dopo un (bel) po' quando gli torna comodo. A volte luci e tergicristalli proseguono ad illuminare e a spazzolare anche quando ormai ho spento l'auto e mi sono allontanato.

Nav evolution - A che serve? L'ampio display noto anche con il seducente nome di Nav Evolution serve sicuramente per visualizzare l'ora, la temperatura esterna e, quando s'inserisce la retromarcia, per visualizzare la telecamera posteriore. Per il resto è pressoché inutile. E' nato vecchio è non consentendo il mirroring di uno smartphone è proprio senza speranze. La radio è scomoda ed il navigatore troppo macchinoso (e superato da quelli disponibili per smartphone). Il risultato è che se ne sta lì in bella mostra spento, mentre per le funzioni per le quali è deputato si utilizza lo smartphone. L'esigenza di dover ricorrere al vostro smartphone come navigatore porta alla luce un'altra lacuna (vedi punto successivo).

Posto per smartphone - ho passato ore ad escogitare un modo per posizionare lo smartphone sulla plancia, e non c'è verso. Nemmeno googlando alla ricerca di un miracoloso kit. E difatti, anche tra i vari accessori originali Dacia, non esiste una soluzione. Per realizzare una plancia così refrattaria a questa possibilità ci vuole proprio tutta l'esperienza Dacia. Ma scusate, non vi siete accorti che gli smartphone iniziano ad essere piuttosto diffusi!? Per risolvere il problema tengo lo smartphone su una coscia o poggiato su di una sporgenza al di sopra del Nav Evolution. Quest'ultima soluzione funziona egregiamente solo nei percorsi rettilinei. In curva lo deve reggere mia moglie per contrastare la forza centrifuga.

Per ora mi fermo qui


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