L'altra sera mentre vagavo spensierato negli Emirati Arabi a bordo di uno dei miei mezzi preferiti di locomozione, il browser, un ticchettio sul vetro della finestra mi fece interrompere il mio viaggio. Una vespa di dimensioni mostruose bussava alla finestra. Mia moglie, per la quale la fotocamera digitale è una sorta di estensione bionica dell'avambraccio, stava già immortalando l'esemplare ed io osservavo incuriosito l'enorme insetto. Chi sei? Mi domandavo.
Provai allora a chiedere a Google: Ciao Google, questa sera una vespa gigante gironzolava attorno alla finestra, sapresti dirmi di che insetto si tratta...?
Google mi rispose con varie immagini di vespe, tra queste anche la gloriosa motocicletta della Piaggio, ma tra gli insetti riconobbi anche il mio.
Approfondendo la ricerca riuscii finalmente ad identificarlo, si trattava di un calabrone, nome scientifico vespa crabro. Le femmine possono raggiungere i 5 cm di lunghezza mentre i maschi sono più minuti e privi di pungiglione (avrei preferito il contrario!). La puntura del calabrone è molto insidiosa e dolorosa tanto che in Toscana l'insetto viene chiamato ammazzacavalli.
I nidi di calabrone sono delle costruzioni coniche con il vertice in basso realizzate con frammenti di legno e saliva e possono raggiungere dimensioni notevoli (base 25 cm altezza 70 cm). Ospitano colonie di alcune decine di individui tra cui la regina che depone e si occupa delle uova e le vespe operaie che fanno tutto il resto.
Molto spesso la gente identifica con calabrone altri insetti. Io ad esempio pensavo che il calabrone fosse quell'insetto scuro, quasi nero, simile ad un'ape palestrata che si osserva spesso sfrecciare sulle spiagge. Ebbene, quell'apone nero è un bombo (bombus). Il vero calabrone è la vespa crabro, quella gigante.
Provai allora a chiedere a Google: Ciao Google, questa sera una vespa gigante gironzolava attorno alla finestra, sapresti dirmi di che insetto si tratta...?
Google mi rispose con varie immagini di vespe, tra queste anche la gloriosa motocicletta della Piaggio, ma tra gli insetti riconobbi anche il mio.
Approfondendo la ricerca riuscii finalmente ad identificarlo, si trattava di un calabrone, nome scientifico vespa crabro. Le femmine possono raggiungere i 5 cm di lunghezza mentre i maschi sono più minuti e privi di pungiglione (avrei preferito il contrario!). La puntura del calabrone è molto insidiosa e dolorosa tanto che in Toscana l'insetto viene chiamato ammazzacavalli.
I nidi di calabrone sono delle costruzioni coniche con il vertice in basso realizzate con frammenti di legno e saliva e possono raggiungere dimensioni notevoli (base 25 cm altezza 70 cm). Ospitano colonie di alcune decine di individui tra cui la regina che depone e si occupa delle uova e le vespe operaie che fanno tutto il resto.
Molto spesso la gente identifica con calabrone altri insetti. Io ad esempio pensavo che il calabrone fosse quell'insetto scuro, quasi nero, simile ad un'ape palestrata che si osserva spesso sfrecciare sulle spiagge. Ebbene, quell'apone nero è un bombo (bombus). Il vero calabrone è la vespa crabro, quella gigante.
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