mercoledì 28 gennaio 2009
La potatura dell'olivo
L’olivo, lasciato incolto, è un grosso cespuglio. Questa è la sua vera natura!
Abbandonato a se stesso non solo perde il suo fascino ma diventa improduttivo. Inizia a gettare polloni e succhioni che filano in alto risucchiando tutte le energie della pianta ed in poco tempo si trasforma in una grossa palla.
Per ottenere il raccolto l’olivo và potato forzandolo ad assumere una forma ben precisa, quella che rende unica le campagne toscane.
Ed eccomi all’opera, munito di sega a motore, cesoie e scala. Mi aspettano circa 400 olivi ribelli.
L'obiettivo è di svuotare la pianta dalla vegetazione lasciando i grondacci. La pianta deve ricevere luce!
Infine bisognerà sbarazzarsi della potatura. Il legno potrà essere utilizzato per il riscaldamente come legna da ardere. Il resto potrà essere bruciato o macinato con un trinciastocchi: la massa organica costituirà l'unico nutrimento della pianta nel caso di coltivazione biologica.
Ricordiamoci sempre che è possibile bruciare la potatura solo nei periodi invernali.
Non azzardatevi a farlo d'estate: di incendi c'è ne sono anche troppi!
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Ciao Max!
RispondiEliminaL'armadillo ha la corrazza, ma è tenerissimo lo stesso!
una corrazza tenerissima....
:)
buon sabato pomeriggio!
ehm... max... l'olivo si pota in gennaio?
RispondiEliminaCiao Marco, sarebbe meglio iniziare a potare da fine febbraio perchè all'olivo non piacciono le gelate specie se ha subito tagli grossi.
RispondiEliminaIo, avendo poco tempo, ho iniziato prima, in gennaio.
La potatura, poi, può proseguire fino a maggio.
L'olivo comunque è una pianta rustica (...tosta!).
grazie MAx...allora io ho sbagliato di brutto: l'ho potato un paio di mesi fa. Avevo paura della neve... un anno mi ha spezzato tutti i rami... me lo ricorderò per l'anno prossimo: merci!!
RispondiEliminaCiao Max! una domanda molto pratica: trinciando le potature non rimangono pezzi di frasche a terra, che potrebbero impigliarsi poi nelle reti durante la raccolta delle olive?
RispondiEliminaCiao Luca, e grazie per la tua osservazione più che giustificata.
RispondiEliminaIn genere separo la potatura lasciando solo potatura "leggera" sul terreno. Le parti di legno più consistenti (da 3 cm di diametro in su) le raccolgo per usarle come legna da ardere. Naturalmente questo dipende anche dalla potenza del trinciastocchi. In genere finisco di potare in Aprile e da questo momento alla raccolta passo il trinciastocchi per 3 volte: in Maggio, a Luglio e poi in Ottobre prima della raccolta.
Naturalmente rimarrà sempre qualche legnetto a terra che si impiglirà nelle reti ma il terreno risulta ragionevolmente "pulito".
posso potare in ottobre
RispondiEliminaRispondo ad anonimo. In genere è meglio potare in primavera anche perchè dalla metà di ottobre si spera di raccogliere. Prima della raccolta si può fare una potatura leggere.
RispondiEliminaNaturalmente se non si hanno frutti il discorso cambia ma comunque per tagli grossi ti consiglio di lasciar passare l'inverno.
Se l'argomento ti interessa leggi gli altri post sulla "coltivazione biologica dell'olivo" troverai alcune risposte.
grazie Max per il consiglio,i miei olivi sono in giardino, e dalle mie parti gli inverni sono miti, rarissime le gelate.......
RispondiEliminaAttualmente ho la necessità di dare loro un aspetto quanto più naturale, dopo che il mio ex giardiniere li aveva resi di forma sferica senza neanche interpellarmi.
A tuo parere dove posso imparare a potare gli olivi senza violentare la loro fisiologica crescita,
ora sono due enormi cespugli ......
ti saluto enrico.....
Ciao Enrico, in realtà gli olivi sono dei cespugli: questo è la loro forma naturale! La potatura è un fatto culturale e non tutti potano allo stesso modo. In Toscana molti potano alla Roventini, tecnica che anch'io uso, ma sulle isole della Croazia, ad esempio, l'approccio è completamente diverso. Inoltre la potatura può avere molteplici scopi: favorire la produzione, rendere accessibili gli alberi, etc. Uno scopo potrebbe essere quello decorativo.
RispondiEliminaDal prossimo anno ho intenzione di organizzare dei brevi stage sulla potatura. Sarà mia cura avvisare per tempo di questa iniziativa.
Un saluto.
Ciao, io ho iniziato a potare gli alberi più vicini a casa, in una zona molto assolata non soggetta alle gelate.
RispondiEliminaMi aspettano circa 250 alberi secolari...ecco perchè inizio così preto.
Ho un biotrituratore che collego al mio cingolato e in inverno uso il cippato per alimentare il termocamino.
Ciao Fabrizio670,
RispondiEliminase la stagione si mantiene così credo proprio che non ci siano problemi.
Sono curioso invece del tuo biotrituratore. Mi sembra una soluzione ingegnosa quella di utilizzare il cippato per il riscaldamento. Funziona bene ??
Ciao e grazie del tuo commento.
Ciao Max...e grazie per la risposta.
RispondiEliminaIl biotrituratore funziona bene, anche se l'operazione di tritatura comporta un bel lavoro.
Bisogna avere un locale asciutto per lo stoccaggio ed un termocamino adatto, munito di elettroventola, altrimenti il cippato non brucerebbe.
A proposito di trinciastocchi...: io lo passo una volta l'anno..., al resto ci pensa il mio cavallo...che oltretutto concima il terreno... (se tutto andrà bene a maggio saranno in due) :-)
RispondiEliminaCiao Fabrizio670, immagino che non sia semplice triturare e stivare il cippato in un essiccatoio.
RispondiEliminaPerò mi sembra un modo ingegnoso di utilizzare la potatura. Un processo ciclico molto ecologico.
Mi piace molto anche la soluzione dei cavalli che tengono pulito il terrene. Se in futuro saranno due forse il trinciastocchi non ti servirà più, e nemmeno il concime.
Ciao e buona potatura.
Ciao, sono in Umbria, sto potando adesso, ho circa 40 ulivi, posso bruciare i rami nel campo o è meglio che attendo ottobre?
RispondiEliminagrazie
Ciao Gaialolita, ogni comune ha le sue regole inoltre devi valutare la situazione sul posto cosa che per me non è possibile. Ti suggerisco questo link
RispondiEliminahttp://myecomondo.blogspot.com/2010/03/come-e-quando-bruciare-i-residui-della.html
che ti da qualche indicazione sull'argomento.
Ciao e grazie del tuo commento.
Ho messo a dimora un piccolo ulivo che stava morendo. Ora il fusto centrale ha tantissimi getti, ma tutto il resto a me sembra secco e sebbene sia nella terra da diversi mesi in quei rami non c'è segno di vita. Cosa devo fare? Grazie ciao Luisa
RispondiEliminaCiao Luisa, puoi tagliare le parti secche ed allevare i nuovi getti.
RispondiEliminaCiao Max
ciao Max, i tuoi consigli sono utilissimi anche per me, nuovo ulivocultore, che sono alle prese con i 170 ulivi sul lago di garda, all'interno di un terreno di mezzo ettaro, abbandonato da oltre 10 anni. e acquistato recentemente.Mentre raccoglievo i 10 quintali di ulive (con resa media del 23 x 100)ho potato una trentina di piante, le altre le farò a tappe nei prossimi anni,per non mangiarmi tutto il raccolto di botto. Ho lasciato sul tronco delle stesse solo 4 o 5 rami cadenti ma l'apice risulta magro e spoglio di foglie per la prolungata assenza di sole e luce, dovuta alla chioma altissima e folta. Per cortesia, dimmi se questi rametti che antecedentemente hanno sofferto per i motivi suddetti, le devo lasciare o tagliare. Considerando che sono pochi, se tagliati mi lascerebbero rami quasi completamente spogli.Non so proprio cosa fare! scusa se sono stato confusionario e accetta i miei migliori auguri per un 2011 sereno e ricco di felicità. saluti Gianpaolo
RispondiEliminaCiao Giampaolo, mi è abbastanza difficile giudicare non vedendo le piante. A sensazione posso consigliarti di lasciare un pò di verde specie se hai già eseguito una potatura drastica, aiuterà la pianta a riprendersi.
RispondiEliminaTanti auguri anche a te.
MaxT