A pochi giorni dalla quinta edizione del concerto di Andrea Bocelli a Lajatico, in Toscana molti si interrogano sul futuro del Teatro Del Silenzio. Le parole del tenore hanno lasciato tutti di sasso.
Per chi non lo conoscesse, il Teatro Del Silenzio è un teatro naturale che nasce sulle colline di Lajatico, città natale di Bocelli, sfruttando la conformazione del terreno. In occasione del concerto vengono montate le infrastrutture per ospitare migliaia di persone e lo stage ma terminato lo spettacolo il teatro viene completamente rimosso. Resta solo un piccolo palco circolare con una enorme statua al centro ed attorno la terra dei campi della collina.
Mia moglie ed io assistemmo ad una delle edizioni precedenti e fu davvero un'esperienza indimenticabile. Dalla Volterrana, che da dove abitiamo conduce a Lajatico, insieme ad altre auto fummo smistati tra vari parcheggi realizzati nei campi. Sul terreno c'era ancora l'erba appena tagliata. Dai parcheggi si snodavano lunghe processioni di persone che risalivano la collina puntando verso le luci del teatro e la musica. Vi erano donne in abito da sera con i tacchi che annaspavano, uomini in ciabatte e pantoloncini, giovani in jeans e scarpe da tennis ma soprattutto tanti stranieri. Una specie di esodo biblico per la terra promessa.
Proprio questa atmosfera, creata dal contrasto tra un concerto di portata internazionale e l'ambiente bucolico delle magnifiche colline toscane, rendeva lo spettacolo inconsueto e magico.
Giunti alla meta, prima di rintracciare le seggiole assegnateci, facemmo tappa per procacciarci qualcosa da bere. Il concerto fu emozionante, per la qualità, per la voce di Bocelli, per gli ospiti illustri e per il profondo cielo stellato che avvolgeva il tutto.
Col procedere dello spettacolo l'aria si era raffrescata parecchio ed il pubblico si arrangiava alla meglio per ripararsi in qualche modo. Noi ci avvolgemmo sotto un mega scialle che mia moglie, più previdente, aveva portato con se. Ma resistevamo tutti incantati.
Con quest'anno pare che lo spettacolo non si ripeterà più. Si teme forse che quella magia, se diventasse consuetudine, pian piano svanirebbe. Troppo bello perchè possa durare; meglio interromperlo ora al vertice del successo.
Naturalmente la decisione è stata accolta con immenso dolore e disappunto da molti. Tra questi Zucchero, ospite di quest'ultima edizione, che si è già proposto di rilanciare l'evento ribattezzando il teatro con Il teatro del rumore. Inutile dirvi che il nome, a me, suona stridulo ma sopporto anche questo purchè lo spettacolo continui.
Per chi non lo conoscesse, il Teatro Del Silenzio è un teatro naturale che nasce sulle colline di Lajatico, città natale di Bocelli, sfruttando la conformazione del terreno. In occasione del concerto vengono montate le infrastrutture per ospitare migliaia di persone e lo stage ma terminato lo spettacolo il teatro viene completamente rimosso. Resta solo un piccolo palco circolare con una enorme statua al centro ed attorno la terra dei campi della collina.
Mia moglie ed io assistemmo ad una delle edizioni precedenti e fu davvero un'esperienza indimenticabile. Dalla Volterrana, che da dove abitiamo conduce a Lajatico, insieme ad altre auto fummo smistati tra vari parcheggi realizzati nei campi. Sul terreno c'era ancora l'erba appena tagliata. Dai parcheggi si snodavano lunghe processioni di persone che risalivano la collina puntando verso le luci del teatro e la musica. Vi erano donne in abito da sera con i tacchi che annaspavano, uomini in ciabatte e pantoloncini, giovani in jeans e scarpe da tennis ma soprattutto tanti stranieri. Una specie di esodo biblico per la terra promessa.
Proprio questa atmosfera, creata dal contrasto tra un concerto di portata internazionale e l'ambiente bucolico delle magnifiche colline toscane, rendeva lo spettacolo inconsueto e magico.
Giunti alla meta, prima di rintracciare le seggiole assegnateci, facemmo tappa per procacciarci qualcosa da bere. Il concerto fu emozionante, per la qualità, per la voce di Bocelli, per gli ospiti illustri e per il profondo cielo stellato che avvolgeva il tutto.
Col procedere dello spettacolo l'aria si era raffrescata parecchio ed il pubblico si arrangiava alla meglio per ripararsi in qualche modo. Noi ci avvolgemmo sotto un mega scialle che mia moglie, più previdente, aveva portato con se. Ma resistevamo tutti incantati.
Con quest'anno pare che lo spettacolo non si ripeterà più. Si teme forse che quella magia, se diventasse consuetudine, pian piano svanirebbe. Troppo bello perchè possa durare; meglio interromperlo ora al vertice del successo.
Naturalmente la decisione è stata accolta con immenso dolore e disappunto da molti. Tra questi Zucchero, ospite di quest'ultima edizione, che si è già proposto di rilanciare l'evento ribattezzando il teatro con Il teatro del rumore. Inutile dirvi che il nome, a me, suona stridulo ma sopporto anche questo purchè lo spettacolo continui.
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