sabato 23 giugno 2012

Quanto pesa la popolazione mondiale

Avete presente l'Indice di Massa Corporea (IMC)? Per chi non lo sapesse si tratta di un indicatore, espresso come rapporto tra peso (in kg) ed altezza (in metri) elevata al quadrato, che, in funzione del valore ottenuto, ci dice se siamo troppo magri, in condizioni di peso forma ottimali o in sovrappeso.

IMC = Peso / (Altezza)2 

Chi ha un IMC compreso tra 18,5 e 25 ha un peso forma ideale. Per valori inferiori si è in una situazione di sottopeso mentre per valori superiori di sovrappeso.

Indice di Massa Corporea IMC

La dimensione del girovita, che già sappiamo possa influire sulla salute ed aspettativa di vita, con l'arrivo della bella stagione ed il caldo, si pone in tutta la sua gravità. Come se non bastasse un recente studio ci ricorda che dobbiamo anche considerare gli effetti ecologici negativi del grasso. Le persone in sovrappeso, infatti, divorano più rapidamente le risorse del pianeta perché hanno bisogno di più cibo, più acqua e più energia.

Dai dati raccolti nel 2005 risulta che la popolazione mondiale pesa complessivamente 287 milioni di tonnellate di cui ben 15 milioni di tonnellate sono dovuti al sovrappeso (IMC > 25).

Circa il 34% di questa ciccia in eccesso (pari a circa 5 milioni di tonnellate) si trova in Nord America nonostante la popolazione costituisca appena il 6% di quella mondiale.  
Soltanto il 13% della ciccia in eccesso, invece, si trova in Asia, dove vive il 61% della popolazione mondiale.


Dalla ricerca emerge che se tutti i paesi avessero la stessa distribuzione di IMC degli Stati Uniti (circa il 36% sono obesi) vi sarebbe un aumento di biomassa umana (ciccia) di 58 milioni di tonnellate, equivalente a 935 milioni di persone di massa corporea media. In altre parole l'aumento del peso delle persone, fenomeno che sta interessando pericolosamente tanti paesi tra cui l'Italia, potrebbe avere le stesse implicazioni di un incremento della popolazione mondiale.

mercoledì 20 giugno 2012

Centralina di irrigazione a ricarica solare

Con l'affermarsi delle energie rinnovabili e dei gadget solari non poteva certo mancare la centralina di irrigazione a ricarica solare. La ditta Gardena già da diversi anni produce una versione a ricarica solare. La versione più recente si chiama Computer per irrigazione C 1060 solar plus. Si trova in commercio ad un prezzo di circa 105,00 euro.

E' un modello piuttosto sofisticato adatto per l'irrigazione automatica del giardino e per i sistemi di irrigazione a goccia. La programmazione permette di accontentare qualsiasi esigenza potendo impostare intervalli e durate con estrema flessibilità. Ha persino la possibilità di essere collegato ad un sensore di pioggia o di umidità, eventualmente affidando l'intera scelta dei programmi di irrigazione al tester di umidità.

Ci sono poi alcuni accorgimenti interessanti. Il primo è la presenza della manopola a rotellina per la programmazione che rende l'impostazione dei dati rapidissima (evitando di pigiare pulsanti ripetutamente!). Il secondo è la possibilità di rimuovere l'unità di controllo per impostare la programmazione con calma e magari seduti e all'ombra. Il terzo è un semplice sistema di antifurto che consiste in una staffa da avvitare al corpo della centralina (venduta separatamente) che poi potrà essere assicurata tramite catena e lucchetto.  

L'analogo modello a batteria, il Computer per irrigazione C 1060 plus, con medesime funzionalità e aspetto (salvo la mancanza della cella solare!) si trova ad un prezzo di circa 90,00 euro. 

A mio parere, dal punto di vista della convenienza economica i due prodotti si equivalgono; quello convenzionale costa un po meno ma necessita di una nuova batteria per ogni stagione.

Dal punto di vista della convenienza ecologica, forse, la versione solare è da preferirsi. Bisogna però fare attenzione che per preservare in buono stato la batteria al litio anche per le stagioni successive, la centralina deve essere conservata in un luogo con un po di luce in modo da garantire anche d'inverno i cicli di ricarica.

domenica 17 giugno 2012

Sacchetti per la cottura in forno, ma dai!

sacchetti per cottura in forno

Dovevo andare in Serbia per scoprire dell'esistenza dei sacchetti per la cottura al forno!

L'inedito (almeno per me) metodo di cottura mi ha incuriosito e sorpreso. Per chi, come il sottoscritto, non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di sacchetti di plastica trasparenti resistenti alle alte temperature da impiegare per la cottura al forno di carne, pesce, verdure, frutta e dolci.

Il risultato è forse meno intrigante rispetto alla cottura tradizionale, ma presenta diversi vantaggi: non si sporcano teglie e forno, non si spreca cibo che rimane attaccato alla teglia, la preparazione è immediata e vi è la possibilità di cucinare senza condimenti, in modo più salutare e dietetico.

sacchetti per cottura in forno
Per la preparazione basta sistemare ciò che si desidera cucinare all'interno del sacchetto. Le dimensioni e le tipologie di cibi devono essere coerenti in modo da richiedere i medesimi tempi di cottura, ma questo credo che sia un concetto universale che tutti i cuochi conoscono bene.

Disposti gli alimenti, il sacchetto deve essere chiuso con un apposito legaccio, anch'esso resistente alle alte temperature, che trovate all'interno delle confezioni insieme ai sacchetti.

sacchetti per cottura in fornoA questo punto si sistema il tutto su di una teglia da forno, si pratica un foro sulla sommità del sacchetto (per evitare che esploda) e si inforna. 

Il forno deve essere già caldo alla giusta temperatura. Per regolarvi potete fare riferimento ai suggerimenti riportati sulle stesse confezioni.

In questo caso (pollo in tranci con patate) va bene una temperatura di 200°C e circa 50 minuti di cottura.

sacchetti per cottura in fornoIl pollo è pronto! Come vedete la teglia è rimasta pulita ed il pollo e le patate appaiono ben rosolate. Avrei voluto aggiungere una foto senza sacchetto, ma quando il pollo è finito in tavola avevo altro a cui pensare.

Il risultato è stato più che soddisfacente, più delicato rispetto ad una cottura tradizionale ma bisogna tenere conto che, a parte un po di sale, qui non c'erano condimenti.


Per gli amanti dei sapori più decisi, oltre al condimento, si possono aggiungere degli aromi.
I sacchetti per la cottura al forno naturalmente si trovano anche in Italia, anzi, dopo una breve indagine famigliare, ho scoperto che ero l'unico ad ignorarne l'esistenza.

Vi lascio una tabella con i tempi di cottura e temperature consigliate per i vari cibi. La tabella è in serbo-croato. Ciò rende il tutto più affascinante ed esotico ma con un po di buona volontà ed intuito sono sicuro che riuscirete a decifrarla.

sacchetti per cottura in forno, tempi e temperatura


lunedì 4 giugno 2012

Come installare all'esterno i dispositivi Wi-Fi

In alcuni casi vi è la necessità o convenienza di installare un dispositivo elettronico all'esterno. Può trattarsi di un ripetitore del segnale telefonico, un access point, un Wi-Fi extedender / repeater, i casi sono molteplici. L'esigenza nasce in genere quando si desidera estendere la copertura del segnale oltre le mura domestiche per renderlo accessibile nel giardino,  in una terrazza o una dependance.

Alcuni di questi dispositivi nascono per uso outdoor ma sono in genere più costosi, difficilmente reperibili se non del tutto assenti nell'assortimento della maggior parte dei produttori. Per questa categoria di dispositivi, invece, è importante che vi sia la massima compatibilità e questo si ottiene spesso acquistando prodotti della medesima marca.

Una soluzione per installare all'esterno un dispositivo nato per uso indoor è quella di sistemare il dispositivo all'interno di una scatola elettrica. La scatola dovrà avere dimensioni adatte per ospitare il dispositivo ed il suo alimentatore ma prevedere una dimensione generosa non è una cattiva idea sia per consentire eventuali futuri upgrade che per assicurare una maggiore dispersione di calore. La plastica, infatti, è un buon isolante termico ma per fortuna non scherma eccessivamente le onde elettromagnetiche.

Per massimizzare il segnale, specie nel caso di dispositivi Wi-Fi, conviene praticare un foro nella scatola per sistemare l'antennino all'esterno. In questo modo l'elettronica sarà protetta ed avrete la possibilità di orientare l'antenna nella posizione ottimale.

Ancora due accorgimenti per semplificarsi la vita. Il primo è quello di prevedere un interruttore per togliere l'alimentazione al dispositivo. Ciò servirà per spegnere il dispositivo quando non lo utilizzate ma anche perché, in alcuni casi, lo spegnimento e successiva accensione funge anche da reset dell'apparecchiatura (che spesso vanno in tilt!). L'altro accorgimento è quello di impiegare una scatola per esterni con sportello per poter accedere ai dispositivi con più facilità e senza dover svitare eventuali viti.

venerdì 1 giugno 2012

Eolico o solare, quale sistema è più efficiente?

Molti di noi, appassionati di energie alternative, si sono posti questa domanda: quale sistema per la produzione di energia rinnovabile è più conveniente tra eolico e fotovoltaico?

Per provare a dare una risposta a questo quesito una aziende, la Inland Power, ha condotto un esperimento sul campo mettendo a confronto una turbina eolica con rotore di poco più di 10 metri di diametro con un impianto fotovoltaico.

I due impianti erano stati opportunamente dimensionati affinché i costi per la completa realizzazione fossero identici, pari a 22mila US$ ciascuno. Anche la potenza di picco risultava paragonabile.

Dallo studio comparativo delle due soluzioni, iniziato nell'ottobre del 2009, è emerso che dopo 14 mesi di funzionamento l'impianto fotovoltaico aveva prodotto 5 volte più energia rispetto a quello eolico. La maggiore capacità di produrre energia del fotovoltaico si manifestava anche durante le brevi giornate invernali, e ciò sorprese persino i tecnici.

La minor efficienza dell'eolico era dovuta alla variabilità del vento ed in particolare al verificarsi di frequenti condizioni di ventosità insufficienti per mettere in moto le pale o eccessive. Al raggiungimento della cosiddetta velocità di taglio, infatti, i generatori si arrestano perché non più in grado di sopportare l'intensità delle sollecitazioni.

Il solare, nonostante la variabilità della produzione nel corso dell'anno (stagionale), tra giorno e notte ed al variare delle condizioni meteo (nuvolosità, etc) si dimostra più costante e prevedibile dell'eolico.

L'esperimento di Inland Power era nato dall'esigenza di aiutare i clienti nel confrontare soluzioni differenti. La società afferma che la maggior parte dei clienti sono inizialmente orientati verso l'eolico perché la gente ha la sensazione che il vento ci sia sempre. Ma il vento è più irregolare di quanto si creda. Il vento si placa, per esempio, durante i periodi caldi e nei periodi freddi e le turbine eoliche richiedono venti di circa 19 chilometri l'ora per cominciare a produrre energia elettrica in modo significativo. I pannelli solari, invece, generano una certa quantità di energia elettrica anche nelle giornate nuvolose. Durante i primi 13 giorni di gennaio, i pannelli solari avevano prodotte 35 kWh, contro i 10 kWh di energia eolica.

Senza dubbio esistono condizioni in cui l'eolico si dimostra conveniente ma nella maggior parte dei casi, parlando di piccoli impianti, il solare rappresenta una soluzione economicamente più vantaggiosa dell'eolico.

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