sabato 31 marzo 2012

Parietaria Officinalis


Una delle erbe spontanee commestibili più snobbata è la Parietaria (Parietaria Officinalis).

Deve il suo nome alla sua particolare predilezione a crescere lungo le pareti perimetrali degli edifici, ma anche muretti, rovine ed ammassi di materiale abbandonati. Basta una piccola cavità ed un pizzico di terra perché da un semino nasca una pianta, diffondendosi poi rapidamente per creare dei fitti cespugli. Ama, inoltre, le zone più ombreggiate e secche.

La Parietaria è una pianta completamente inodore e si ritiene che sia responsabili, immagino in compagnia di tante altre piante, delle fastidiose allergie primaverili che affliggono alcune persone.

L'insieme di queste sue caratteristiche l'hanno degradata a pianta infestante e poco desiderabile.

In realtà è una pianta versatile che nella tradizione popolare veniva impiegata in cucina. Le foglie primaverili più tenere, lessate in poca acqua con un pizzico di sale, sono simili agli spinaci e possono essere consumate con un po di olio e limone o utilizzate per ripieni, frittate e minestre.

Qualcuno sostiene che, alle stregue dell'equiseto, venisse utilizzata anche per pulire internamente bottiglie e damigiane in vetro, probabilmente per la caratteristiche delle piante secche di risultare leggermente abrasive.

La Parietaria si riconosce facilmente per l'habitat, per l'appiccicosità al tatto, per questa sua caratteristica delle foglie di aggrapparsi agli indumenti e, naturalmente, per il suo aspetto inconfondibile.

Le foglie sono collegate allo stelo tramite un picciolo e sono a margine intero, ovali e lanceolate con colore che varia dal verde cupo ad un verde più tenue a seconda dell'esposizione ed età (quelle più giovani ed esposte al solo sono più chiare). Alla base del picciolo  sono presenti altre foglioline minori.
Lo stelo è di colore rosso bruno ed è ricoperto, così come i piccioli, da una fitta peluria. In primavera si sviluppano, all'attaccatura del picciolo, delle minute infiorescenze di colore verde. La pianta può raggiungere dimensioni fino a 60, 70 cm e dalla base sviluppa più fusti.

Come per tutte le erbe da consumare in cucina è bene scegliere quelle che crescono in terreni non contaminati, quindi lontano dalle città, da strade e da campi coltivati con tecniche poco sostenibili.

Se la loro presenza sui muri vi dovesse infastidire potete estirparle facilmente strappandole con le mani (mi raccomando indossate sempre dei guanti robusti), sarà un'ottima occasione per provarle in cucina. Ricordatevi comunque di lasciarne sempre qualche esemplare.

2 commenti:

  1. Raccolgo e mangio un po' di tutto, ma devo ammettere che la parietaria; che io pensavo si chiamasse "Parietaria muralis" non l'ho ancora assaggiata, occorre porre rimedio a questa mancanza.
    Grazie dell'idea.
    in cambio te ne rendo un'altra.
    http://terre-basse.blogspot.it/2010/01/il-pane-e-le-rosole.html

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  2. Ciao Vera, non si finisce mai di imparare. Non sapevo delle rosole.

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