Di regina ce n'è una sola, così è per le api (ed anche a casa mia!). In primavera capita a volte che delle colonie di api decidano o siano costrette a migrare. Questo si può verificare per molteplici motivi:
Quando le api sciamano possono allontanarsi fino a 4 o 5 chilometri per ricomporsi in un luogo adatto per le loro esigenze e mettere su casa. A volte stazionano in luoghi provvisori prima di trovare una sistemazione definitiva (insenature naturali, intercapedini di un muro, etc). Casa mia è una delle loro tappe preferite. Ogni anno sciami di api si danno appuntamento proprio sotto la falda del tetto sulla facciata est della casa formando dei grappoli di migliaia di individui di dimensioni fino a 50 cm di diagonale.
Cosa fare in questi casi?
Una soluzione è quella di attendere qualche giorno e se quel luogo non è stato eletto a loro dimora definitiva sciameranno altrove. E' d'altronde possibile che quella colonia di api sia sciamata da un apicultore vicino che per legge ha il diritto di recuperare le sue bestiole. Diversamente potete chiamare un apicultore che abiti nelle vicinanze. Sarà sicuramente grato di poter riempire un'arnia da aggiungere alle altre.
Per un'apicultore le api sono importanti quanto le pecore per un pastore perché senza api... niente miele.
Un'arnia piena ha un costo di circa 250 euro ed esiste un mercato vero e proprio. Oltre alle arnie si vendono i telai, i fogli di cera, le tute protettive, le famiglie di api ed addirittura le api regina alla modica cifra di circa 12 euro l'una. Di solito queste vengono vendute dentro apposite scatolette chiuse da uno strato di zucchero che utilizzano per nutrirsi. In questo modo quando l'ape regina viene inserita in un'arnia resta alcuni giorni all'interno della scatolina dando modo alla colonia di abituarsi e riconoscerla come regina. Mangiato lo zucchero, l'ape regina si mischia con il suo popolo ed iniziare a regnare.
Lo sciame di quest'anno è giunto puntuale come sempre (il 21 maggio). E così ho chiamato un mio amico apicultore, Michele, che si è precipitato a casa mia con tanto di scala ed attrezzatura; non gli pareva vero.
Per trasferire lo sciame di api all'interno dell'arnia che aveva predisposto con nuovi telai ha dapprima calmato lo sciame spruzzando del vino con un atomizzatore (spruzzino) sul grappolo di api. Giusto una precauzione, in quanto in questo periodo ed in particolare quando sciamano, le api sono particolarmente inoffensive (specie quelle italiane). A questo punto ha posizionato l'arnia sotto al grappolo di api ed aiutandosi con un'assicella di legno le ha pian piano spostate nell'arnia. Sulla scala, bardato di tuta e con un'arnia tra le mani, l'operazione mi sembrava alquanto acrobatica ma tempo una decina di minuti era sceso dalle scale con l'arnia piena.
Questa operazione ha esito positivo quando nell'arnia ci finisce anche la regina che è un fatto del tutto casuale perché, in quella massa di api, riconoscerla è pressoché impossibile. Ma qualora si riesca a spostare nell'arnia una buona percentuale di api la probabilità che tra queste vi sia anche l'ape regina è elevata. Noi siamo stati fortunati e la presenza della regina nell'arnia ha pian piano richiamato l'interesse delle api che ne erano rimaste al di fuori. Per convincere anche le più indecise (o confuse) che ancora ronzavano sulla parete dell'edificio si utilizza un piccolo mantice che sbuffa il fumo di un cartone bruciato (affumicatore). L'arnia viene poi lasciata li vicino affinché tutte le api si raccolgano. La sera, quando finalmente anche loro si riposano è il momento giusto per trasferirla insieme alle altre arnie.
In tutta questa operazione ho guadagnato un bel barattolo di miele.
Pensavo di aver concluso ma il giorno dopo verso le undici del mattino un'altra nube di api dopo aver sorvolato il tetto di casa si è radunata nel solito punto. Ma perché gli piaccia così tanto quel posto preciso rimane un mistero.
A questo link potete vedere le api in azione con un sottofondo di musica davvero azzeccata.
- perché la loro dimora o il territorio è divenuto inadatto
- a causa di infestazioni, epidemie, malattie
- perché la regina è troppo vecchia, poco fertile o comunque non più all'altezza
- perché la popolazione si è sviluppata troppo
- etc, etc, etc
Quando le api sciamano possono allontanarsi fino a 4 o 5 chilometri per ricomporsi in un luogo adatto per le loro esigenze e mettere su casa. A volte stazionano in luoghi provvisori prima di trovare una sistemazione definitiva (insenature naturali, intercapedini di un muro, etc). Casa mia è una delle loro tappe preferite. Ogni anno sciami di api si danno appuntamento proprio sotto la falda del tetto sulla facciata est della casa formando dei grappoli di migliaia di individui di dimensioni fino a 50 cm di diagonale.
Cosa fare in questi casi?
Una soluzione è quella di attendere qualche giorno e se quel luogo non è stato eletto a loro dimora definitiva sciameranno altrove. E' d'altronde possibile che quella colonia di api sia sciamata da un apicultore vicino che per legge ha il diritto di recuperare le sue bestiole. Diversamente potete chiamare un apicultore che abiti nelle vicinanze. Sarà sicuramente grato di poter riempire un'arnia da aggiungere alle altre.
Per un'apicultore le api sono importanti quanto le pecore per un pastore perché senza api... niente miele.
Un'arnia piena ha un costo di circa 250 euro ed esiste un mercato vero e proprio. Oltre alle arnie si vendono i telai, i fogli di cera, le tute protettive, le famiglie di api ed addirittura le api regina alla modica cifra di circa 12 euro l'una. Di solito queste vengono vendute dentro apposite scatolette chiuse da uno strato di zucchero che utilizzano per nutrirsi. In questo modo quando l'ape regina viene inserita in un'arnia resta alcuni giorni all'interno della scatolina dando modo alla colonia di abituarsi e riconoscerla come regina. Mangiato lo zucchero, l'ape regina si mischia con il suo popolo ed iniziare a regnare.
Lo sciame di quest'anno è giunto puntuale come sempre (il 21 maggio). E così ho chiamato un mio amico apicultore, Michele, che si è precipitato a casa mia con tanto di scala ed attrezzatura; non gli pareva vero.
Per trasferire lo sciame di api all'interno dell'arnia che aveva predisposto con nuovi telai ha dapprima calmato lo sciame spruzzando del vino con un atomizzatore (spruzzino) sul grappolo di api. Giusto una precauzione, in quanto in questo periodo ed in particolare quando sciamano, le api sono particolarmente inoffensive (specie quelle italiane). A questo punto ha posizionato l'arnia sotto al grappolo di api ed aiutandosi con un'assicella di legno le ha pian piano spostate nell'arnia. Sulla scala, bardato di tuta e con un'arnia tra le mani, l'operazione mi sembrava alquanto acrobatica ma tempo una decina di minuti era sceso dalle scale con l'arnia piena.
Questa operazione ha esito positivo quando nell'arnia ci finisce anche la regina che è un fatto del tutto casuale perché, in quella massa di api, riconoscerla è pressoché impossibile. Ma qualora si riesca a spostare nell'arnia una buona percentuale di api la probabilità che tra queste vi sia anche l'ape regina è elevata. Noi siamo stati fortunati e la presenza della regina nell'arnia ha pian piano richiamato l'interesse delle api che ne erano rimaste al di fuori. Per convincere anche le più indecise (o confuse) che ancora ronzavano sulla parete dell'edificio si utilizza un piccolo mantice che sbuffa il fumo di un cartone bruciato (affumicatore). L'arnia viene poi lasciata li vicino affinché tutte le api si raccolgano. La sera, quando finalmente anche loro si riposano è il momento giusto per trasferirla insieme alle altre arnie.
In tutta questa operazione ho guadagnato un bel barattolo di miele.
Pensavo di aver concluso ma il giorno dopo verso le undici del mattino un'altra nube di api dopo aver sorvolato il tetto di casa si è radunata nel solito punto. Ma perché gli piaccia così tanto quel posto preciso rimane un mistero.
A questo link potete vedere le api in azione con un sottofondo di musica davvero azzeccata.