giovedì 26 novembre 2009

Al frantoio con Mirko passando per la vecchia fattoria di Nicola

Di frantoi, in questa zona delle Colline Pisane, ce ne sono più di uno. Alcuni, dove vado a frangere abitualmente,  mi erano già noti, di altri ne ignoravo persino l'esistenza.
frantoio centrifuga
Realizzare e gestire un frantoio è un'impresa complessa, richiede spazio, macchinari. L'attività inoltre si concentra in un breve periodo durante il quale opera a ritmi serrati giorno e notte. Per l'estrazione di un buon olio di oliva extravergine il processo deve rispettare alcuni parametri. Ad esempio la temperatura durante il ciclo deve essere contenuta al di sotto di 27°C. In fine vanno gestiti correttamente alcuni prodotti secondari: la sansa (circa il 45%) e l'acqua vegetale (circa 42%); il resto è olio!

Ieri sera, seguendo il consiglio di Mirko, sono andato a frangere in un nuovo frantoio. L'appuntamento era da Nicola per poi raggiungere il frantoio assieme. Nel frattempo mia moglie aveva già avviato una zuppa con le verdure dell'orto e mi aspettava con tanto di bruschette per assaggiare l'olio nuovo.

Nicola abita in una verace casa campagnola circondata da annessi, baracche, arnesi, mangiatoie. Qua e là sono parcheggiate alcune macchine agricole e un paio di auto d'epoca che usa correntemente. Appena arrivato mi hanno accolto due cagnolini che si strusciavano tra gli stivali annusandomi. Fortunatamente erano innocui. Nicola stava "rigovernando gli animali", come dice lui. Un paio di lanterne rischiaravano la serata buia ed in attesa di Mirko curiosavo attorno. Da una stalla con l'occhio destro mi osservava un cavallo. I due cani, che ormai mi avevano conosciuto, erano tornati ad infastidire le galline e le oche. Sul retro, un maiale spingeva il grugno bagnato fuori dalla inferriata. Sembrava di essere nella "vecchia fattoria".
Ed ecco, finalmente, Mirko. Salutiamo Nicola, che ci congeda tenendo un galletto per le zampe e seguo Mirko fino al frantoio che da solo non sarei mai riuscito a scovare.

Il frantoio si trova prima di Chianni sul fianco di una collina da cui si scorge tutta l'area sino ai Monti Pisani. A quell'ora, circa le 19, si vedevano solo le luci di alcuni agglomerati.
frantoio
Scaricate le olive dentro alcuni cassoni non resta che aspettare pazientemente fino a quando non inizia ad uscire l'olio da un rubinetto. Un ora, due ore, tre ore, ... dopo aver chiacchierato abbondantemente con varie persone chiedo a Toni, che sembrava essere il proprietario, il permesso di scattare alcune foto: "... sai Toni sono per il mio Blog ! " lui mi guarda come per dire questo è tutto scemo.
Nel cortile oltre al capannone c'era una montagna di sansa che tramite una apposita macchina viene trasformata in una graniglia da utilizzare come combustibile.
sansa granulare combustibile

Quattro ore ..., ecco, ci siamo e sistemo il contenitore sotto al rubinetto.

L'olio appena franto è sorprendentemente verde e gustato a crudo è speciale. Per utilizzarlo in cottura, e naturalmente per imbottigliarlo, conviene aspettare che decanti per alcuni mesi per chiarificarsi.
I 600 kg di olive hanno reso oltre il 15% ed ho portato a casa ben 90 kg di olio (circa 100 litri).
La zuppa era meglio del previsto!

sabato 21 novembre 2009

Quanto rende un uliveto

olive toscaneQuest'anno, qui in Toscana, la raccolta delle olive non è stata così abbondante come l'anno scorso. I più lamentano un calo di circa il 50%. Si tratta di dati non rigorosi appresi dal vicinato e da qualche "chiacchiera da frantoio".

Con la raccolta e frangitura delle olive oramai al termine è anche il momento di bilanci. Naturalmente in questa analisi considererò dei dati medi relativi all'area delle Colline Pisane ed ipotizzando la gestione di un piccolo appezzamento di terreno a gestione familiare in regime di coltivazione biologica. Per grandi coltivazioni le cose sono assai diverse.

Torniamo allora al nostro piccolo uliveto e visto il periodo iniziamo i nostri ragionamenti a partire dalla raccolta eseguita in modo tradizionale a mano.
  • In media da un albero si ricavano 15 kg di olive.
  • In una giornata si raccolgono circa 90 kg di olive, circa 6 piante.
  • Con queste ipotesi, nel periodo di raccolta, che và dal 15 ottobre al 15 dicembre, per un totale di 60 giorni di calendario si potrebbero raccogliere 5.400 kg di olive (90kg x 60gg). Tuttavia l'autunno è anche un periodo piovoso. Osservando i dati storici delle precipitazioni ci si rende conto che di giorni utili per la raccolta ne rimangono assai meno. In provincia di Pisa piove circa 10 giorni al mese e quindi si può raccogliere solo 40 giorni con un raccolto di 3.600 kg (circa 240 piante).
Naturalmente il lavoro non finisce con la raccolta. Le olive, raggiunto un certo quantitativo, andranno portate al frantoio. Conviene farlo settimanalmente trasportando da 300 a 400 kg di olive alla volta. In questo modo, oltretutto, le olive non resteranno troppo a lungo nelle cassette con il rischio di ammalorarsi.
Approfitto per ricordare che è bene riporre le olive in cassette grigliate accatastandole in un luogo arieggiato ed asciutto.

raccolta olive
Dobbiamo quindi mettere in conto di andare a frangere 8, 10 volte. In termini di tempo, dal momento che andare a frangere porta via quasi mezza giornata, significa altri 4, 5 giorni di lavoro (o più che altro di attesa!!!).

Al frantoio, il dato che si attende con una certa trepidazione, è quale sarà la resa in olio. E' un valore che può variare sensibilmente. Dalle mie parti oscilla dal 10% al 16% ed in media si assesta sul 13%.

Continuiamo con la nostra analisi.
  • Il rendimento delle olive è mediamente del 13%, ciò significa che quei 3.600 kg di olive, una volta franti, si trasformeranno in 468 kg di olio extravergine di oliva.
  • Il costo di frangitura è di circa 16 euro per 100 kg di olive quindi il costo complessivo di frangitura sarà di 540 euro.
  • L'olio di oliva ha un peso specifico di circa 0,914 kg/litro, infatti galleggia sull'acqua!. Ciò significa che i 468 kg di olio, equivalenti a circa 512 litri di olio, potranno essere venduti al frantoio a circa 7 euro/litro  incassando 3.584 euro.
frangitura olio di oliva extravergine
Quest'ultima cifra dovrebbe ripagarci anche del lavoro e di alcuni costi sostenuti durante l'anno. Giusto per completare il ragionamento ipotizziamo di impiegare 20 giorni per la potatura, 5 giorni per la pulizia del terreno, altri 5 giorni per i trattamenti. Aggiungiamo inoltre un costo forfettario di 600 euro per i consumi, ammortamenti dei mezzi, etc.


Il risultato è il seguente. A fronte di 75 giorni di lavoro (pari a circa 3,4 mesi lavorativi) si ricavano 3.584 euro dalla vendita dell'olio avendo sostenuto costi per 1.140 euro con un utile di 2444 euro. Il guadagno mensile è di soli 718 euro!!! Pochino vero !? Bisogna allora mettere in atto delle strategie per migliorare questi risultati. Ne parlerò in un prossimo post.

domenica 15 novembre 2009

L'acqua del pozzo

Si, è proprio così, le fonti, le acque sorgive, le pozze carsiche hanno da sempre esercitato un grande fascino. In passato le attribuivano spesso poteri curativi o addirittura magici. E così è anche per i pozzi.
Alcuni sono importanti opere architettoniche ma anche i più comuni pozzi che si trovano nelle case rurali suscitano curiosità ed hanno ispirato leggende e favole.
5 pozzi Zadar
Foto: i cinque pozzi di Zadar, in Croazia

Ebbene, anche a casa mia c'è un pozzo, anzi due. Uno si trova proprio davanti casa, nella corte; l'altro più in basso, nel frutteto. Di quest'ultimo ne scoprii l'esistenza per caso. Ormai era prossimo ad essere inghiottito dalla natura, ricoperto da rovi e da un'enorme nocciolo. Fortunatamente una lamiera ne copriva la bocca, proteggendolo.
pozzo freatico

Sono i tradizionali pozzi freatici che spesso si trovano nei cortili delle case contadine.
Un conoscente mi raccontava che suo babbo, più di 50 anni fa, aveva partecipato alla realizzazione di diversi pozzi utilizzando vanga e piccone. Poi col tempo si specializzo proprio in questa attività ed ora i figli gestiscono un'azienda di perforazioni per realizzare i più efficaci pozzi artesiani.

Funzionamento dei pozzi freatici ed artesiani
Il sottosuolo è costituito da strati con composizioni differenti. Si possono incontrare strati permeabili all'acqua interrotti da strati argillosi o rocciosi e così via. Gli strati permeabili sono in genere costituiti da sabbia e ghiaia di origine alluvionale e contengono acqua. Questa proviene dalle precipitazioni ed infiltrazioni nel terreno. I bacini più superficiali costituiscono le falde freatiche e l'acqua è a pressione atmosferica. I bacini più profondi costituiscono le falde artesiane ed hanno pressioni superiori a quella atmosferica tanto che quando vengono perforati zampillano. Le falde si riempono nei periodi più piovosi (autunno/inverno) e costituiscono una riserva idrica per i periodi siccitosi in cui l'acqua scarseggia.
pozzo freatico artesiano
I pozzi freatici sono costituiti da una parte più profonda che funge da cisterna, a volte affondata nello strato argilloso. La parte sovrastante, realizzata con pietre e mattoni, si sviluppa nella falda freatica e l'acqua contenuta penetra all'interno del pozzo alimentando la cisterna.
I pozzi artesiani necessitano di una perforazione più profonda che raggiunga la falda artesiana. Sono costituiti da una tubazione che porta l'acqua in pressione in superficie.


Verifica del funzionamento
La falda è alimentata maggiormente nei periodi autunnali ed invernali quando la piovosità è maggiore. Nei periodi estivi particolarmente siccitosi tende a prosciugarsi. Oggigiorno, lo sfruttamento delle falde, l'aumento delle temperature medie ed una minor uniformità delle precipitazioni nel corso dell'anno possono rendere inefficaci i pozzi freatici.

Per verificare l'efficacia bisognerebbe usarli ed osservare se si riempono ed in quanto tempo. Naturalmente questa operazione va eseguita nei periodi estivi fino a settembre, massimo ottobre quando il livello di falda è ancora ai valori minimi.

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martedì 10 novembre 2009

La raccolta delle olive in Toscana a mezzadria

La raccolta delle olive in Toscana è cominciata con un certo anticipo. A metà ottobre c'erano già le reti stese sotto agli olivi. Poi il tempo avverso, le piogge e la guazza mattutina ne hanno rallentato il procedere. La raccolta di per se non richiede particolare perizia ma è spesso una lotta contro al tempo ed in un paio di mesi và portata a termine. In alcuni casi si riesce a raccogliere sino a Gennaio ma il più delle volte, per quell'epoca, di olive ne son rimaste ben poco.
Raccolta olive
Alla raccolta spesso partecipano parenti ed amici che saranno ricompensati in olio o con qualche buon manicaretto ma questa tradizione si sta un pò perdendo per via di un generale allontanamento dei giovani dalle campagna. Finiscono risucchiati dagli impegni dei ritmi frenetici cittadini. Ma il raccolto non deve andare perso!

Una pratica assai diffusa, sempre esistita ed ora tornata in auge, è quella di chiamare qualcuno a mezzadria o ad opra che dir si voglia. Sono molte, infatti le persone, a volte pensionati che chiedono di poter raccogliere le olive dividendo poi il raccolto. In genere portano anche le olive al frantoi. L'olio prodotto viene poi diviso a metà mentre i costi di frangitura resteranno a carico del proprietario.

domenica 8 novembre 2009

Caccia al cinghiale - la minaccia della Pseudorabbia

Avvertenza
Se avete programmato cinghiale in umido con polenta per cena, chiudete immediatamente questa pagina.
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Leggo con un pò di apprensione il Tirreno di venerdì 6 Novembre. Parla di Pseudorabbia una malattia virale anche conosciuta come Malattia di Aujeszky che colpisce prevalentemente suini e cinghiali ma anche cani ed alcuni altri animali. Il virus è stato riscontrato su cinghiali nella provincia di Pisa. La preoccupazione tuttavia non è per i cinghiali, ne per gli allevamenti di maiali sottoposti a severi controlli, quanto per i cani da caccia. Per loro la malattia può essere fulminante e facilmente cotraibile attraverso l’ingestione di carni crude infette che gli vengono spesso offerte come ricompensa. Per l'uomo invece non vi è alcun rischio tanto più che il virus viene neutralizzato con la cottura.

La notizia mi ha turbato per innumerevoli motivi. Intanto mi dispiace per i cinghiali che scopro possono essere colpiti da gravi malattie e causare sofferenze. Alcune di queste pregiudicano persino la consumazione di carne. Il ruolo del cacciatore dovrebbe anche essere quello di monitorare lo stato di salute della selvaggina. Credo inoltre che esista la possibilità o l'obbligo di sottoporre a controllo campioni di selvaggina allo scopo di prevenire le principali malattie legate al consumo alimentare delle carni di cinghiali. Mi auguro che questo venga fatto!

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Raccolta acque piovane

Alcuni acciacchi di stagione e le incessanti piogge di questi giorni stanno ostacolando la raccolta delle olive. Recupererò nei prossimi giorni, tempo permettendo. Intanto scribacchio qualcosa ed osservo la pioggia. Tanta pioggia!
pioggia Toscana
















Ricordando dei lunghi periodi di siccità un primo pensiero è quello di provare a raccogliere l'acqua piovana per i periodi estivi, magari per irrigare l'orto ed annaffiare il giardino.

La piovosità in provincia di Pisa è di quasi 900 mm/anno con periodi più piovosi in autunno e siccitosi nel periodo estivo.
precipitazioni mensili














In alcune aree alpine si raggiungono valori assai più elevati, attorno ai 3000 mm/anno mentre altre zone costiere del sud non superano i 400 mm/anno.

Disponendo di un tetto di circa 200 metri quadrati, quale è quello di casa mia, potrei raccogliere nel corso dell'anno circa 180 metri cubi di acqua (200mq X 900mm/anno). Per questo dovrei convogliare tutti i pluviali verso una cisterna di dimensioni mostruose ed ovviamente realizzare un impianto di pompaggio.

Nel mio caso potrei anche accontentarmi di una cisterna di dimensioni minori avendo un fabbisogno di acqua di circa 0,5 mc al giorno nei periodi da Maggio ad Agosto per un totale di circa 60mc. Ma le dimensioni sarebbero comunque notevoli: almeno 20mc di cisterna!!

Nota: la dimensione della cisterna va scelta in funzione del fabbisogno di acqua nei vari momenti dell'anno tenendo conto della piovosità media annua. Che dipenda dal fabbisogno non vi è dubbio, infatti, se non avessimo bisogno di acqua non saremmo nemmeno qui a parlare di cisterne! Ovviamente dipende anche dalla piovosità; nel caso di piogge frequenti tutto l'anno potremmo cavarcela con una piccola cisterna mentre nel caso di forti piogge concentrate in un breve periodo dovremmo ricorrere ad una cisterna di grosse dimensioni. 

In termini economici, ipotizzando di avere già convogliato tutti i pluviali in un'unica tubazione, per realizzare l'impianto, saranno necessari circa 6.000 euro (dato molto spannometrico!) con un risparmio di circa 100 euro all'anno sulla bolletta dell'acqua. Un investimento tutt'altro che conveniente. Peccato, con tutta quest'acqua piovana!!!

L'acqua, dalle mie parti, ha un costo di circa 1 euro/mc. Il prezzo, in realtà, è progressivo e varia secondo gli scaglioni di consumo.


A conti fatti non è nemmeno tanto cara e da altre parti i costi sono decisamente superiori. In Germania ad esempio 1 mc costa quasi 4 euro!

Tornando alla raccolta dell'acqua potrei riconsiderare di mettere in funzione due vecchi pozzi da tempo in disuso. Sono pozzi freatici profondi 6-7 metri con un diametro di poco più di 1 metro.

Ne parlerò in un prossimo post dopo un'accurato sopralluogo.

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giovedì 5 novembre 2009

Le grotte di Postumia e il Proteus

In questi giorni mi tornava in mente di una gita nelle grotte di Postumia, in Slovenia.

Era ancora estate e nel tragitto di ritorno dopo un paio di settimane in Vojvodina, a Kikinda città natale della mia dolce mogliettina, provati dal torrido caldo e da una preannunciata coda al confine con l'Italia, decidemmo di fare una pausa per visitare le grotte famose per le stupende concrezioni e per ospitare il rarissimo Proteus, una sorta di salamandra rosa.
Proteus Postumia

All'ingresso della grotta ci attendeva un trenino che ci avrebbe condotto attraversando un lungo cunicolo sino ad una stazione da dove proseguire a piedi con tanto di guida. In questo caso il termine escursione è davvero azzeccato: basta aggiungere termica! Montati sul trenino ancora sudati dall'afa esterna ci trovammo a sfrecciare in una specie di congelatore a 10 gradi °C.
Davanti a noi, fortunatamente, c'erano una coppia di turisti extralarge che ci proteggevano anche dal freddo. Scesi dal trenino tirammo un bel sospiro di sollievo e fummo subito precettati dalla guida. "BuonCiorno io sono gVida e qVeste sono Crotte ..."

Grotte Postumia stalattiti stalagmiti

L'esplorazione è stata davvero interessante. Si passava da un'ambiente all'altro come all'interno delle sale di un palazzo fiabesco decorato con formazioni calcaree davvero artistiche. La guida ci erudiva con i nomi delle sale, i dati, un pò di storia e sulle formazioni più incredibili: "qVeste noi le chiamiamo spaghetti, qVeste invece lasagne, qVeste ...". Ora non ricordo più i nomi con precisione ma sicuramente c'erano anche fusilli, linguine e tagliatelle. Del Proteus invece nemmeno l'ombra.
Grotte Postumia

Al termine del percorso a piedi ci trovammo in un'enorme atrio con la volta forse alta 30 metri. All'interno vi erano anche toilette e vendita di souvenir. In attesa del trenino la guida ci ragguagliò delle speciali caratteristiche acustiche di quell'ambiente e dopo un pò d'indugi alcuni temerari iniziarono ad emettere degli schiamazzi che riverberavano spietatamente. Ecco perché il Proteus era sparito!

Riemersi alla luce del sole era ancora caldo torrido ma ordinammo crauti e salsicce, bellissima escursione!!! E il Proteus!?!? Proteus ... Proooooteuuuus ...

martedì 3 novembre 2009

Le case sull'argilla - ancoraggio dei micropali al cordolo

I micropali di cui ho raccontato in un precedente post, costituiscono un sostegno inamovibile, un riferimento assoluto. Ora si tratta di ancorare le fondazioni ai micropali per stabilizzare l'edificio. Nei prossimi giorni, oltretutto, si attendono piogge e la mancanza di materiale attorno al perimetro dell'edificio lo rende particolarmente vulnerabile. Bisogna agire rapidamente.

Si procede realizzando le gabbie in ferro che vengono collocate nella traccia perimetrale in corrispondenza dei micropali.


Sul'estremità di ciascun micropalo viene saldato uno spezzone di trave. Altre travi che penetrano sotto alle fondazioni vengono saldate all'armatura.


A questo punto non resta che eseguire la gettata. Saranno necessari svariati metri cubi di cemento e per questo si ricorre ad un camion betoniera. L'arrivo della betoniera è stato piuttosto inquietante. Mi fa un certo effetto vedere questi mostri che manovrano attorno casa. Del giardino, dei fiori, del prato che mia moglie curava con tanta passione non è rimasto più nulla. La casa ormai è circondata da sabbie mobili e ci si avventura solo con gli stivali.


Per assicurare che il cemento penetri bene occupando tutti gli interstizi si usa una specie di vibratore.


La gettata non ha coperto completamente l'armatura. Questo perché mancavano ancoro gli allacciamenti e, d'altra parte, si voleva quanto prima mettere l'edificio in sicurezza.

Ora, con più serenità, si realizzeranno scarichi, allacciamenti dell'acqua, del GPL ed elettrici. Solo dopo si eseguirà la gettata definitiva.

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