domenica 26 aprile 2009

Aglio selvatico

L'aglio selvatico è una delle piante spontanee commestibili che si trova più frequentemente nelle campagne Toscane.

Aglio selvatico

Presenta un bulbo principale ed alcuni bulbetti di dimensioni minori.

Aglio selvatico bulbo

In cucina si possono utilizzare i bulbi (anche quelli più piccoli) e la porzione bianca del fusto.
Profuma di aglio ma è leggermente più delicato di quello coltivato.

In questo periodo si stà formando il bocciolo che si aprirà più avanti esibendo una bella infiorescenza di colore lilla, viola. Aggiungerò le immagine del fiore a breve.

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martedì 21 aprile 2009

L'orto - preparazione del terreno

Il periodo a cavallo tra Aprile e Maggio è quello giusto per realizzare l'orto. Naturalmente alcune attività per la preparazione del terrono dovrebbero essere state già fatte.



Mi riferisco alle lavorazioni di vangatura del suolo e di frantumazione delle zolle necessarie per rendere la terra friabile ed adatta ad ospitare i semi o le giovani piantine.

Nel caso di una piccola porzione di terreno da adibire ad orto si può procedere con i metodi di una volta: la vanga, la zappa ed un rastrello.

Oltre ai 40 metri quadrati di superficie, se ci tenete alla schiena, vi consiglio di procurarvi una motozappa e se avete ambizioni ancora maggiori sarà bene utilizzare un trattore ben equipaggiato di vangatrici rotanti ed erpici. Ma in quest'ultimo caso probabilmente siete dei professionisti e questo post sarà per voi riduttivo.

Tornando al piccolo orto le operazioni di preparazione del terreno sono, come si diceva, la vangatura, da effettuarsi con buon anticipo in modo che le pioggie e le gelate invernali spacchino ed ammorbidiscano le zolle e, ad inizio primavera, la frantumazione delle zolle. Per questo possiamo utilizzare un zappa e un rastrello pesante.

Vi dò alcuni consigli:
  • Se non siete già degli esperti e vi cimentate in questa attività per la prima volta, procedete con calma e non fate tutto in una volta. Vi risparmierete le vesciche sulle mani e soprattutto vi ringrazierà la schiena. I lavori vanno affrontati con la tipica calma contadina.

  • Bisogna inoltre vestirsi adeguatamente con buone scarpe e guanti robusti.

  • Evitate inoltre di lavorare il terreno se è troppo bagnato dalle pioggie. La vostra azione, in questo casa, sarà meno efficace ed assai più faticosa per il peso delle zolle.
La fatica, oltre che alle dimensioni del terreno da lavorare ed alle sue condizioni, dipende dalla qualità del terreno.
I terreni più compatti sono normalmente più argillosi mentre quelli più soffici hanno un contenuto maggiore in sabbia e sostanza organica.

Una preparazione adeguata del terreno, oltre a garantire un soffice substrato per le piante, elimina la vegetazione infestante e vi agevola nell'eliminazione delle erbe più recidive come la gramigna. Inoltre ne aumenta la fertilità ossigenandolo.

Per la vangatura dovete procedere con ordine procedendo a ritroso su di una linea. Poi passerete alla linea successiva (un pò come scrivono i cinesi!). La profondità dovrà essere compresa tra 20 e 30 centimetri (dipende anche dall'attrezzo). Le zolle devono essere rivoltate in modo che l'erba finisca al di sotto. Se il terreno è compatto ed argilloso, conviene tagliare zolle non troppo spesse (circa 5 centimetri). In questo modo sarà più facile frantumarle.

Più lavorerete il terreno migliore sarà la resa degli ortaggi inoltre di anno in anno questa operazione diverrà sempre più agevole.

Altri post sull'argomento:

L'orto - messa a dimora delle piante ed impalcatura

L'orto - irrigazione goccia a goccia

domenica 19 aprile 2009

Erba cipollina

Una delle piante spontanee commestibili è l'erba cipollina. Per trovarla bisogna sapere osservare perchè si mimetizza in mezzo ad altre erbe.
Della sua presenza, sotto ad un filare di olivi, me ne sono accorto per l'odore, di cipolla ovviamente, ma un pò più delicato.

Erba cipollina

Preso dall'entusiasmo ne ho raccolto subito un mazzetto che poi ho utilizzato per insaporire una minestra. Un abbinamento che amo particolarmente è quello di aggiungere l'erba cipollina tritata ad una insalata di patate.

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mercoledì 15 aprile 2009

Avvistamento 2 - Il fagiano



Il fagiano non è noto per la sua intelligenza, paga forse la parentela con le galline ed i galli. E di sicuro non è così misterioso come la civetta, di cui ho parlato nel precedente post. Tuttavia nelle campagne Toscane è assai diffuso e ciò significa che in qualche modo è un protagonista di successo del pianeta.

In questa stagione il maschio gironzola per le campagne con fare apparentemente indifferente, in realtà tampina la femmina.



In caso di pericolo predilige le strategie difensive. Il più delle volte s'acquatta mimetizzandosi in mezzo all'erba alta. In alternativa corre o svolazza per un breve tratto prima di nascondersi. Quando la pendenza del terreno è favorevole, dopo il decollo un pò sgraziato, compie planate fluide ed eleganti.

Ma se si tratta di contendersi la femmina con un altro pretendente mostra anche doti da attaccante.


Foto: Mirna Radovanovic - Decomondo

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sabato 11 aprile 2009

Avvistamento 1 - La civetta

Non conosco molto di questo essere. Certamente è un rapace notturno con becco adunco e capace di roteare la testa quasi di 360 gradi.

civetta

Poco prima di scattare questa foto flirtava con il compagno che è poi planato verso un pero poco distante.



All'imbrunire si apposta sui pali della vigna insieme ad altre civette, forse per cacciare.



Sicuramente ha un ottimo udito e credo che sia abitudinario e schematico nella vita dal momento che questa scena si ripete giorno dopo giorno.

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Non siamo soli

Alcune sere addietro all'imbrunire osservavo il cielo colore piombo. Fu allora che scorsi poco distante una strana creatura, certamente non umana anche perchè stava appollaiato su di un ramo. Un essere tozzo con una grossa gobba e la testa china in avanti.

Piano, piano, con il fiato sospeso e compiendo movimenti impercettibili riuscii a scattare questa foto.




Chinai la testa per guardare il displey della fotocamera e quando la risollevai l'essere era scomparso nel nulla.

Avrei voluto approfondire la sua conoscenza ma non ci fu il tempo. Decisi allora di fare degli appostamenti per scovare le creature che ci circondano.

I primi risultati degli avvistamenti nei prossimi post a breve ...

Ed eccone alcuni:
Avvistamento 1
Avvistamento 2

Tarassaco



Questa erba la conoscete senz'altro, si trova ovunque e può essere consumata tutto l'anno. Il tarassaco si riconosce facilmente e si utilizzano tutte le sue parti: foglie, boccioli, fiori e radici.



Le foglie, consumate crude, sono appena amarostiche e conviene utilizzare quelle più tenere al centro della pianta. Personalmente l'adoro lessata e condita con il limone magari di contorno a due uova all'occhio di bue.A dire il vero non ho mai provato a consumare fiori e boccioli e nemmeno la radice. Queste, dicono, che raccolte in inverno prima della fioritura siano ottime da consumare lessate e condite con olio e limone. Le proverò.



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domenica 5 aprile 2009

Asparago selvatico - asparagina



Tra le erbe selvatiche commestibile, l'aparago selvatico, o asparagina è una delle più interessanti. E' una pianta perenne dai fusti alti e legnosi. Le foglie sono in realtà sottili rametti verdi e pungenti. Dal rizoma della pianta in primavera si sviluppano sottili germogli detti turioni che in seguito si trasformano in fusti ramificati.



In cucina si utilizzano i turioni preparati come l'asparago coltivato ma rispetto a questo ha sapore e profumo più gradevole. Ottimo per frittate, risotti, paste o semplicemente lessati e consumati con un pò di limone o addirittura crudi in insalata.



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Le erbe spontanee commestibili in Toscana

Oggi ho trascorso una splendida giornata all'aria aperta potando alcuni meli e segando un pò di legna per il prossimo inverno.



In questo periodo la vegetazione e completamente impazzita e non ho potuto fare a meno di ammirare i campi tappezzati di tarassaco.



In Toscana l'uso delle erbe selvatiche è assai diffuso e si tramanda di generazione in generazione. Come accade per i funghi, anche per le erbe commestibili conviene imparare a conoscerle e a consumarle facendosi consigliare da chi le ha sempre utilizzate. In questo modo la scelta potrà essere limitata a poche decina di piante ma si avrà la certezza di concentrarsi su quelle sicuramente commestibile, reperibili e con una buona resa in cucina.

Qui ho sorpreso un vero esperto del settore!!!



La ricerca e raccolta delle erbe avviene principalmente in primavere. Per essere certi di consumare un prodotto naturale conviene cercarlo lontano dalle città e dalle strade molto frequentate. La campagna è perfetta per questo purchè i terreni (ed anche quelli del vicino) non siano stati trattati con concimi chimici, diserbanti e pesticidi. Chi vive in città può partecipare ad una delle tante scampagnata organizzata appositamente per riconoscere le principali erbe spontanee commestibili oppure concedersi una rilassante pausa in un agriturismo.

Le erbe raccolte vanno lavate bene. Per quelle da consumare crude in insalata vanno scelte le foglie più tenere mentre quelle da cuocere vanno cotte in poca acqua con un pò di sale.

Tra le erbe commestibili più comuni vi sono:


e tante altre senza contare le aromatiche come il finocchietto selvatico, la menta e l'origano selvatico.

Ecco una bella foto del tarassaco.



Ma naturalmente, ci sono anche erbe non commestibili perché sgradevoli o tossiche che è comunque bene conoscere. Di seguito riporto un elenco che spero nel tempo di ampliare.

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